E’ un periodo in cui mi concedo gentilezza e spazio in abbondanza.
Forse è anche per questa ragione che ieri ho pensato che potevo cimentarmi, da casa, in una piccola registrazione di mindfulness. Armata di campana, voce e computer ho registrato un Medium Body-Scan.
Per chi di voi sa già di cosa sto parlando, ecco una traccia audio più breve dei 40 minuti che vi siete pazientemente dedicati durante il programma MBSR. Uno spazio di tempo più piccolo, ma non così piccolo da potere essere abitato da chi sente di avere i tempi stretti. Per questo davanti ci ho messo il Medium.
Per chi invece non lo sa, il Body-Scan è una delle pratiche proposte da Jon Kabat-Zinn al Center for Mindfulness per iniziare a lasciare andare la nostra abitudine a stare un po’ troppo nella testa in favore della riscoperta del corpo e delle sensazioni che lo attraversano.
E’ una meditazione per coltivare la calma e la concentrazione, riprendere i sensi e vivere una vita più piena. Troverete anche un invito a coltivare la curiosità e la gentilezza verso noi stessi e tutto quello che c’è. E ad accogliere le emozioni senza affrettarci a cambiarle: in questa pratica non si tratta di correggere nulla perché la consapevolezza, se coltivata nel tempo, da sola trasforma e guarisce.
La registrazione è un po’ ruspante, grezza come un gesto spontaneo che viene dal cuore.
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici. Sono nata in Costa D'Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l'Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l'India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero. Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l'Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una quindicina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava. Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri. Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.
Che bellezza questo gesto! un grazie ad “occhi chiusi” perchè non ho ancora fatto in tempo ad ascoltare e ….perchè ad occhi chiusi si ascolta meglio ;)) Buon fine settimana, Carolina!
Che bellezza questo gesto! un grazie ad “occhi chiusi” perchè non ho ancora fatto in tempo ad ascoltare e ….perchè ad occhi chiusi si ascolta meglio ;)) Buon fine settimana, Carolina!