Breve storia dei miei body-scan
Ho trovato i miei primi body-scan difficilissimi. Se mi volete autentica, ma davvero sincera senza filtro: li ho detestati. Alternavo momenti in cui mi sembrava che qualcuno mi inchiodasse al terreno, ad altri in cui commentavo la voce di chi li conduceva trovandola francamente un po’ fastidiosa. Con il trascorrere del tempo, e con la pratica, le cose sono migliorate. L’irrequietezza e la stizza hanno fatto spazio a grandi dormite. Dormire, si sa, non è esattamente uno stato di presenza, ma almeno non mi sentivo torturata. Ad oggi, il body-scan è una delle mie pratiche preferite e sono davvero contenta di potermi fermare e sentire un po’ il corpo. A volte mi addormento ancora, ma solo quando sono molto stanca, e mi dico che tutto sommato va bene se il mio corpo si gode un riposo profondo. Vorrà dire che mi sentirò più rigenerata dopo, e stare al mondo mi sarà più facile.
Cos’è il body-scan e perchè praticarlo
Forse non hai mai praticato il body-scan in vita tua, e ti chiedi giustamente di cosa sto parlando. Il body-scan è una meditazione guidata, che è anche la prima pratica proposta nel programma MBSR, volta ad aiutarti a riprendere i sensi. È una specie di tour guidato attraverso le sensazioni del corpo, con l’invito a coltivare apertura e curiosità invece che farti portare via dai giudizi e dalle storie.
Quando cogliamo una sensazione, di qualsiasi tipo, in modo incredibilmente rapido la mente stabilisce se è piacevole, spiacevole o neutra. In base a questo giudizio, parte una catena automatica di pensieri e storie al punto tale che, a volte, non sentiamo più: siamo completamente immersi nel racconto e lo confondiamo con la realtà. Per esempio il racconto di un dolore cronico non è necessariamente la sua manifestazione in quel preciso istante. O una sensazione che ci fa paura o ci disturba, se ci facciamo coraggio e andiamo a ri-sentirla come se fosse nuova, non è esattamente quello che ci raccontiamo. Di solito, scopriamo che è molto meno pericolosa di quanto la mente ci racconta, e noi molto più forti.
Può succedere anche il contrario quando portiamo la consapevolezza al corpo. Può accadere che scopriamo che il corpo è stanco, e ha bisogno di riposare, o che è contratto, e conviene lasciare andare un po’ di tensione.
Body Scan: ascoltare il silenzio fa bene
La tensione nel corpo, al di là di posture o abitudini lavorative provanti, è spesso esito della tensione della mente. E questo si inizia a vederlo chiaramente praticando il body-scan. È una grande gioia per me, quando insegno, vedere cosa accade nel momento in cui le persone si rilassano con le sensazioni che attraversano il corpo momento per momento, senza pretendere che siano diverse. Tutto si fa più calmo. Non necessariamente passa, perchè la pratica non è una bacchetta magica. Ma è più tollerabile, perchè gli diamo meno importanza. O l’importanza che serve per prendercene cura, senza aggiungere pensieri inutili.
A volte è davvero difficile stare con le sensazioni: sono troppo intense, o siamo ancora spaventati per diverse ragioni, spesso legittime. È importante poter onorare anche questa situazione, e aiutare il corpo a rilassarsi portando la consapevolezza intorno a noi. Possiamo osservare i suoni, e come cambiano. Possiamo persino cercare il suono del silenzio. Succede qualcosa di molto curioso quando andiamo alla ricerca del silenzio intorno a noi: improvvisamente, anche la mente si fa silenziosa.
Buona pratica, Caro