Ah che fatica riprendere il lavoro! È una frase che potresti aver sentito spesso negli ultimi giorni, o magari sei stato proprio tu a pronunciarla, per le più svariate ragioni. Tra cui, forse, il fatto che ricominciare a lavorare può voler dire avere di nuovo a che fare con quel collega passivo-aggressivo del cui atteggiamento faresti tanto volentieri a meno.
Il perchè dei comportamenti passivo-aggressivi sul lavoro
I colleghi passivo-aggressivi sono quelli, per intenderci, che esprimono il loro malcontento con comportamenti sottilmente ostili, come lamentele o ritardi o esecuzioni al di sotto del proprio potenziale.
Il loro comportamento è un modo per esprimere i propri sentimenti negativi in modo indiretto, invece che affrontarli esplicitamente.
In altre parole, invece di avere una discussione aperta su ciò che li infastidisce o turba, agiscono la loro rabbia non lavorando al massimo delle loro capacità.
Potresti pensare che chi, sul lavoro, adotta un comportamento passivo-aggressivo abbia, in generale, un carattere difficile. Ma attenzione: i comportamenti passivo-aggressivi possono essere messi in atto da tutti, anche da colleghi di solito affabili e collaborativi, se sentono di non avere una via d’uscita, o sono arrabbiati o non si sentono apprezzati e non sanno come gestire meglio la situazione. Questo può accadere per esempio dopo un cambio di mansioni o di orari non gradito, o dopo un conflitto importante, che resta irrisolto.
Il problema è che i colleghi passivo-aggressivi sono persone con cui è difficile lavorare e quindi gli altri tendono a metterli in disparte, a evitare di lavorarci insieme o di confrontarli su questioni importanti, con conseguenti danni sulla performance di tutto il team.
Come gestire i comportamenti passivo-aggressivi in ufficio
Quando un collega adotta comportamenti passivo-aggressivi, potresti non aver voglia di interagire con quella persona perché ha un modo di fare sgradevole. Ma, se non affronti direttamente la situazione, il tuo collega continuerà a comportarsi sempre nello stesso modo, con tutte le conseguenze negative che questo comporta e di cui ho detto sopra. È necessario quantomeno provare ad avere con quella persona una conversazione a riguardo.
Per far sì che sia il più possibile produttiva, inizia sottolineando che le tue intenzioni sono costruttive, che provi disagio rispetto ad alcuni suoi comportamenti e ti chiedi se c’è qualche problema tra di voi o in generale al lavoro di cui forse ha voglia di parlare apertamente. Magari ci sono delle difficoltà che tu stesso puoi aiutarlo a superare?
Osserva anche questo. A volte i comportamenti passivo-aggressivi vengono agiti dalla stessa persona un po’ con tutti e, quindi, dicono tanto del funzionamento generale di quella persona. Altre volte, invece, un collega potrebbe avere un comportamento passivo-aggressivo rivolto solo ad alcune persone. Se questo comportamento è rivolto nello specifico a te, prova a metterti un po’ in discussione, e a chiederti e a chiedergli se hai fatto qualcosa che lo ha turbato. Se dovesse saltar fuori che così, pur senza giustificare il comportamento passivo-aggressivo, sappi che riconoscere gli errori e saper chiedere scusa è un segno di maturità che può permettere alla relazione di ripartire su basi migliori.
Attenzione ai giudizi affrettati
Fai attenzione, anche, ai giudizi affrettati. È difficile sapere se i comportamenti passivo-aggressivi di un collega risultano dal suo essere giustamente infastidito per ragioni valide, o meno. Se decidi di parlare con un manager, lascia stare la tentazione di puntare il dito e comunica invece dalla prospettiva di una persona che è preoccupata per il benessere del collega e per la performance del team.
Chi è in posizioni di leadership dovrebbe regolarmente verificare il benessere di membri del suo team, con incontri one to one per sapere coma stanno al lavoro, perché parlare apertamente dei problemi è un modo per limitare la comparsa di comportamenti passivo-aggressivi.
Infine, se sei tentato dall’idea di comportarti anche tu con modalità passivo-aggressive, ricordati che non è la strada giusta per cambiare le situazioni e che, in fondo, non ci guadagni nulla.