ASCOLTA, SE VUOI
Intimità, per voi
Il form della Fabbrica della Psiche di questo mese chiedeva: Ti va di dirmi cosa vuol dire, per te, intimità? Ecco alcune delle vostre testimonianze, seguite da qualche riflessione.
“In questo momento intimità per me significa soprattutto intimità con me stessa, ricerca di spazi di silenzio, di riflessione, di meditazione. Tuffarmi nel fondo di me, sotto la superficie agitata e stritolata dalla quotidianità, nelle profondità dove tutto è calmo e pace.” Francesca
“Intimità per me è una stanza segreta. Di questa stanza io sola ho la chiave. Là dentro mi vado a trovare. Mi racconto le favole e mi guardo sorridere. Mi asciugo le lacrime e mi lascio versarle.” Arianna
“Vivo l’intimità con poche persone, in situazioni di assoluta lentezza, coccole, affetto, momenti senza parole.” Valentina
“Intimità per me è ritrovare la connessione con me stessa e con l’altro, accogliermi e accoglierlo in una sfera più nascosta alla vista, ma sicuramente più vera.” Chiara
“Ho sempre pensato che l’intimità fosse legata unicamente alla sessualità: non una sessualità qualunque, ma dove si è complici, dove ci si sente a proprio agio, dove si è sintonizzati, connessi con i propri bisogni e quelli dell’altro. Oggi invece penso che oltre a questo l’intimità si allarghi anche ad altre sfere della vita e della quotidianità. Significa anche riuscire a condividere la propria vulnerabilità, senza per questo sentirsi minacciati. Intimità vuol dire anche, ad esempio, rifiutare un invito a fare qualcosa se si ha bisogno di tempo per sé o di riposo, senza avere paura del giudizio dell’altro, sicuri che ci capirà e considererà i nostri bisogni. Significa, nel dire la verità, sentirsi a casa.” Silvia
“Intimità per me significa far entrare nella mia vita qualcuno, che sia un’amicizia o il partner. Condividere con questa persona i miei pensieri più segreti e nascosti, le mie paure, preoccupazioni, ma anche le gioie. Fare spazio alla sua opinione e, se sono in difficoltà, permetterle di aiutarmi.” Deborah
“Intimità è contatto. E toccarsi è coraggioso. Bisogna avere fiducia e curiosità per toccare e farsi toccare. Eppure è l’unica cosa che, per me, dà senso alla vita: lasciare che qualcuno tocchi il proprio cuore, e farlo a propria volta. Tutto diventa vero, senza strutture, senza corazza. Può capitare con una persona speciale o con uno sconosciuto al bar che non vedrò mai più. E parte tutto dal mio primo atto coraggioso di aprire il cuore.” Ilaria
“Intimità per me vuol dire vicinanza, prossimità dell’anima. È condivisione dei sogni in uno spazio sicuro in cui ci si svela reciprocamente. In un certo senso proprio per questo racchiude in sé una forma di pericolo per cui è uno spazio che abito solo con alcune persone.” Monia
“Intimità è il mio mondo prezioso in cui mi rintano quando ho bisogno di ascoltarmi e dirmi la verità. Mi piace condividere questo mondo con chi amo e ha la delicatezza di ascoltarmi e il coraggio di essere ascoltato. L’intimità è l’ingrediente segreto dei rapporti significativi della mia vita” Silvia
“Intimità è un parlato alternativo, dove basta uno sguardo per sentirmi accolta, capita. Non per forza in una relazione sentimentale, a volte basta il cuore pulsante di un’amica o anche semplicemente di un gatto.” Barbara
“L’intimità per me è come un lego, composta per ognuno da molti pezzetti che variano a seconda dei momenti della nostra vita. Da piccoli si è intimi in modo semplice e immediato, senza aspettative. Da ragazzi si crede che l’intimità sia solo quella sessuale o poco più. Poi crescendo scopriamo che abbiamo bisogno di molti ingredienti per averla e per conservarla. Il corpo è la guida ma ci sono tanti altri aspetti. Occorre custodire le emozioni che ci danno l’intimità come una pianta, che ha bisogno di luce, aria, acqua. A volte soffre la sete, a volte si sente soffocare, a volte sta al buio. L’importante è coltivarla con amore.” Elena
Cos’è l’intimità?
L’intimità emotiva è, in una relazione sentimentale o di amicizia, il sentimento del sentirsi vicini, emotivamente connessi e sostenuti. Possiamo dire di essere intimi con un’altra persona quando abbiamo la sicurezza di essere amati e accettati per chi siamo, pacchetto completo, presunti difetti inclusi.
A volte si crea molto velocemente e sembra, quasi, una sorta di miracolo. Mi è accaduto per esempio con mio marito, e credo sia stato dovuta al fatto che, quando ci siamo conosciuti, stavamo attraversando entrambi un periodo molto faticoso. Vedere che, nonostante i miei problemi di salute e i suoi di lavoro, stare insieme ci alleggeriva sempre, che sostenerci era facile e capirci naturale, ci ha dato sin da subito molta fiducia reciproca. Le difficoltà, a volte, sono un acceleratore d’intimità.
Più spesso, però, l’intimità si costruisce nel tempo. Con pazienza – non è qualcosa che possiamo pretendere o forzare- e condividendo ciò che sentiamo davvero: pensieri, emozioni, esperienze, sogni, paure.
Per questo l’intimità è così difficile da raggiungere. Perché ci fa sentire esposti. Per costruirla serve il coraggio di aprirci a un altro essere umano, correndo tutti i rischi che ognuno di noi, a seconda della propria storia personale, famigliare, sociale, associa a questo potenziale salto nel vuoto.
“Ok, adesso mostro una parte autentica di me… ti dirò quello che penso e provo davvero… mi capirai, accoglierai, sosterrai? Oppure mi giudicherai, sarai invadente, mi sentirò incompreso o non considerato? Se venissi deluso, potrò tollerarlo? Resterò intero o finirò con l’andare in mille pezzi?”. Quando questi pensieri pesano troppo, la paura diventa paralisi e il salto è impossibile. Diventiamo emotivamente irraggiungibili. La solitudine diventa sicurezza illusoria e, per questo, trappola.
Eppure, coltivare l’intimità emotiva con qualcuno che amiamo, e amarlo ogni giorno di più proprio grazie a un’intimità che, potenzialmente, non smette mai di crescere, è uno degli aspetti più gratificanti di una relazione. Quando siamo così intimi con un’altra persona, ritrovarla è come tornare a casa.
Come coltivare l’intimità
La mindfulness può aiutarti a sentirti a casa con te stesso ed è la base per sentirti a casa con un’altra persona. Per fare quel salto sapendo che, qualsiasi cosa accada, resterai comunque intero. La psicoterapia può aiutarti a sciogliere i nodi del passato e a correre i rischi che devi correre se vuoi, davvero, vivere il tuo presente.
Ma al di là della mindfulness e della psicoterapia, ecco alcune domande che puoi farti per coltivare l’intimità con le persone che ami:
- Scrivi le prime tre parole che ti vengono in mente se ti dico: Intimità
- Che emozioni associ alla parola: intimità? Di nuovo, scrivi senza troppo pensare.
- Quando è stata l’ultima volta in cui hai provato questo sentimento?
- Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei aperto con un’altra persona?
- C’è qualcuno con cui potresti/vorresti farlo?
- C’è qualcosa che te lo impedisce e, se sì, cosa?
- Prendi un’amicizia o partner: quando è stata l’ultima volta in cui, insieme, avete fatto qualcosa di nuovo, di eccitante o di speciale?
- Prendi sempre un’amicizia o partner: quando è stata l’ultima volta in cui avete fatto un aggiornamento di sistema? Cosa sta succedendo d’importante nella sua vita in questo momento? C’è qualcuno o qualcosa che lo ha reso felice? Qualcuno o qualcosa che lo ha contrariato? Cosa lo appassiona in questo momento? E cosa lo preoccupa o gli fa paura? Ha un sogno segreto? Lo avete insieme?