Testimonianze

MONICA D’AMBROSIO lascia andare il frullatore che ha in testa… e riscopre la bellezza

“‘Mindfulness? Meditazione? Ho letto un libro. So tutto!’ E’ questa la reazione di molti amici quando dico che ho fatto il programma MBSR con Carolina. Se anche voi pensate di sapere tutto, sappiate che non sapete nulla. La mindfulness è prima di tutto pratica. E non si ha bisogno di niente per praticare, a parte una guida capace come Carolina e se stessi.

A me, che ho una malattia autoimmune, il programma MBSR è stato consigliato per ridurre lo stress. E per farlo si comincia dal respiro. Che cosa c’è di più semplice e gratuito? L’attenzione al respiro stesso! Non è per niente banale rimanere ancorati al proprio respiro senza distrarsi. Provateci! 🙂

Poi l’attenzione si concentra sul corpo, sulle sue sensazioni o sull’assenza di sensazioni. E anche non sentirne è attenzione, ascolto. Parliamo di sensazioni, non di visualizzazione del nostro corpo.

Nel corso del programma entra in gioco consapevolmente un’altra dimensione: quella mentale. Durante il programma, e con la pratica, a poco a poco mi sono resa conto di quanto siano condizionanti gli automatismi mentali ed emozionali, di quanto influenzino le “risposte” del corpo (e viceversa). Vi è mai capitato di “avere in testa un frullatore”? Emozioni, pensieri ripetitivi che succhiano energia (almeno a me) in maniera parassitaria. Ecco, praticando mindfulness sto imparando ad osservare le mie emozioni, a non respingerle, inseguirle o giudicarle, e cerco di sentire quali effetti abbiano sul mio corpo. Non c’è niente di passivo per me in questo. Quando riesco ad applicare la mindfulness alla vita quotidiana (è il suo scopo), mi sento vigile, più centrata.

Questa osservazione consapevole mi dà la possibilità di cambiare ciò che sta succedendo, di vivere il momento in maniera diversa.

 La consapevolezza mi permette anche  di vivere le cose positive in maniera più completa. Sì, nella vita non ci sono solo disgrazie: sentire pienamente la bellezza è un altro regalo della mindfulness.

ELENA GIORGI ritrova il sentiero del presente

“Ho incontrato Carolina ormai più di due anni fa.

Stavo attraversando un periodo molto difficile della mia vita: troppi cambiamenti, non certo positivi, nell’ambiente di lavoro e un tradimento affettivo che mi aveva ferita al punto da trascinarmi verso una brutta depressione.

Frequentando saltuariamente le iniziative di Cascina Cuccagna ero rimasta molto colpita dalla promozione della Ricarica, una sorta di meditazione di gruppo, condotta proprio da Carolina, accessibile a tutti e, cosa da non sottovalutare in questi tempi di crisi, assolutamente gratuita.

Quello fu il nostro primo incontro. Ricordo bene che non fu affatto semplice praticare per la prima volta: milioni di pensieri ti assalgono proprio quando cerchi di concentrarti solo sul tuo respiro e sulle sensazioni che provi durante gli interminabili minuti del tuo primo body scan!

Nonostante il turbinio di pensieri selvaggi, mi sentii talmente bene dopo quella prima goffa pratica, da iniziare a credere che avrebbe potuto essere la medicina giusta per ritrovare la Elena perduta da troppo tempo, quella capace di gustare ogni attimo della vita, nel bene e nel male.

Iniziai a praticare, in modo del tutto amatoriale, esplorando curiosa tutti i benefici che, piano piano, ne derivarono. Mi sentivo più forte, più serena, meno esposta alle negatività che mi circondavano, soprattutto in ufficio. Ricominciai a dormire tranquilla, allontanando, grazie al respiro, quei pensieri ossessivi verso chi mi aveva tradita e ferita.

Nel dicembre 2012 partecipai anche al workshop sulla gratitudine, organizzato da Carolina, che incrociò il mio percorso proprio nell’esatto istante in cui presi una difficile decisione: allontanare da me la persona a cui avevo concesso, per troppi anni, di trasformarmi in una fragile ragazzina insicura.

Quel workshop fu così determinante nella mia ricerca di un rinnovato equilibrio, che il mio impegno verso la mindfulness divenne quotidianamente necessario, nella pratica formale e, soprattutto, in quella informale.

Stavo tornando a essere la persona che amavo e che avevo lungamente coltivato e curato, prima di lasciarmi travolgere dai milioni di giudizi che mi stavano rovinando la vita; mi sentivo quindi pronta ad approfondire tutti gli aspetti di questa salvifica disciplina, affrontando le otto settimane previste dal programma MBSR.

Praticare in un piccolo gruppo, è stato straordinariamente incentivante! Ascoltare e condividere, sentirsi vicini senza però pestarsi i piedi, raccontarsi con la certezza di non essere giudicati, ridere delle proprie comuni fragilità, imparando gli uni dagli altri.

Era esattamente ciò che mancava al mio percorso!
Ormai pratico da due anni e posso tranquillamente affermare che Carolina e la mindfulness mi hanno aiutata a combattere l’ansia e l’angoscia, mi hanno salvata dall’ossessione e dalla depressione, mi hanno rimessa sul sentiero del presente.

Vivo di nuovo qui e ora, senza paura, entusiasta e grata di quel che c’è, nel bene e nel male.

Il passato non mi ferisce più, il futuro non mi angoscia.

Accetto la vita, in ogni suo aspetto. E sono molto felice.”

SILVANA TOPPI scopre una ginnastica della mente

“Attraverso il programma MBSR ho acquisito consapevolezza di come star bene con me stessa, osservando i miei stati d’animo e facendoli trascorrere senza dare giudizi bensì liberando lo spazio nella mia mente sufficiente a registrarli. Credo che questo corso sia importantissimo per tutti poiché si acquisisce una pratica di vita, che attraverso ‘una ginnastica della mente’ ci restituisce una mens sana.

ALICIA MAÑAS

Sono arrivata a Semplicemente Mindfulness come parte della mia ricerca di nuovi strumenti che mi permettano di vivere più felice, tranquilla ed in pace con il mondoStrumenti per imparare a vivere in un modo diverso e che non siano solo un aiuto momentaneo ma per tutta la vita. Questo è quello che ho trovato con Carolina nel suo Semplicemente Spazio: il corso è stato una bellissima esperienza, sia per il corso in sé che per il percorso trascorso insieme ad altre persone con cui ho condiviso per otto settimane i lunedì sera.

Praticando mindfulness ho imparato che c’è un altro modo di vivere le difficoltà e anche tutto quello che di positivo c’è nella vita e che tante volte dimentichiamo. Siamo sempre presi da centomila pensieri, indaffarati con tantissime cose da fare, preoccupati per il futuro e, a volte, abbiamo bisogno di fermarci e capire che si può vivere in un altro modo, che non tutto è così importante come immaginiamo e che spesso dimentichiamo quello che è veramente importante, come il nostro benessere e la nostra salute. Praticare mindfulness significa decidere di prendersi cura di sé stessi ed imparare a volersi bene. Il corso è finito ma la pratica continua! 

Grazie a Carolina e a Semplicemente Spazio.”

Alicia Maña

ANNA L.V.

“Il programma MBSR  mi era stato consigliato da un’amica. Inizialmente non lo avevo preso in considerazione in quanto ritenevo di essere già in possesso di altri strumenti come lo yoga e altre tecniche meditative. Poi un giorno, dopo un periodo di forte stress, ho deciso di farmi un regalo.

La mindfulness non mi ha cambiato la vita, ma mi ha fatto tornare a casa per riscoprire che tutto era così come l’avevo lasciato.

Come tutti i ritorni a casa non è sempre stato facile. Ho dato fiducia al metodo, sospendendo qualsiasi giudizio, confronto o perplessità per abbandonarmi alla strada che mi veniva suggerita. Il risultato è stato inaspettato soprattutto per la naturalezza e spontaneità con cui è emerso. Mi ha infatti colpito il modo silente con cui la pratica si insinua nella vita quotidiana, nel lavoro, nelle relazioni. Al punto da fermarmi, sorprendermi e congratularmi per il mio modo nuovo con cui vivevo questa o quella circostanza. Ho ritrovato il sorriso che sapevo di avere ma che non riuscivo a tirare fuori. Ma soprattutto la più grande soddisfazione è stata potere rispondere “bene, grazie”, alla domanda “come stai?”. Non succedeva da troppo tempo.

Consiglio il percorso di MBSR a chiunque si senta sballottato dalla vita, dal lavoro, o dalle persone intorno o comunque a chiunque abbia voglia di tornare a casa, sedersi sul proprio divano e finalmente tirare un sospiro di sollievo.” 

Anna L. V.

Matteo Dossi

“Il programma MBSR è vitale per riuscire a vedere quanto nella vita disprezziamo alcune emozioni e non vogliamo starci, perchè la nostra mente le giudica negative; mentre altre, giudicate positive, sono agognate.

Ma così facendo non viviamo intensamente e completamente, oltre a renderci la vita un inferno alla lunga.

Perchè la vita è un tutto, mescolato e alternato: come lo yin e lo yang.

Ho imparato che posso essere tante cose, senza fossilizzarmi su un aspetto: ci sono emozioni e forze dentro di noi.

Dei e demoni potenti, tutti da conoscere e venerare. Se lasciamo andare, abbiamo spazio per accoglierli e non lasciano traccia.

Altrimenti questi stati mentali rimangono con noi e ci rendono il cammino pesante.”

LUDMILLA S.

“Durante le otto settimane del programma MBSR ho iniziato a sentire una distanza, che non so colmare con un racconto, tra quel che ho letto e quel che ho vissuto. Ad esempio, a cosa serve aspirare all’armonia della mente e del corpo e leggere a proposito della consapevolezza senza aver capito come provare a tradurre questa parola in pratica? Per esprimere, in parte, questa distanza, mi appoggio a una frase che ritagliai da una rivista: ‘[…] l’orizzonte del sentimento è molto più ampio dell’orizzonte della parola […]. E allora bisogna essere forti per abitare i bordi del linguaggio, le sue insufficienze, le sue inesprimibilità che sono costitutive del sentimento’ (Galimberti U., 2008).

Aver notato l’utilità che a volte può nascere se si abbandonano le descrizioni, le sintesi e i giudizi è uno dei motivi per cui mi è passata la voglia di leggere libri sulla mindfulness, mentre è aumentata quella di praticare provando ad essere costante, fiduciosa e paziente, similmente a come può accadere quando si inizia a praticare uno sport che richiede un frequente allenamento per poter essere un po’ appreso.

In diversi istanti quotidiani sento che sta iniziando ad essere di giovamento stare nel presente in un altro modo: l’attenzione al mio respiro (quando ci avevo pensato l’ultima volta? Forse nel 2002, quando feci un corso di respirazione? Forse quando mi è capitato di svegliarmi per un respiro un po’ troppo pesante?)  la volontà di prestare attenzione al corpo e dare un nome alle sensazioni; il piacere di percepire il silenzio delle sensazioni corporee; la sorpresa di pensare a qualcosa che avrei definito noioso come a qualcosa che, invece, è semplice e amabile, anche se non sempre facile. 

Sono contenta di aver partecipato al programma MBSR e di aver ricominciato a notare e a voler contenere la tendenza non utile a giocare a nascondino con me stessa.

Certo, l’impazienza continua ad assalirmi, il desiderio di modificare in modo ben visibile (da me e dagli “altri”) certi atteggiamenti e situazioni a volte è al centro dei pensieri, ma confido nel fatto che, se provo a star ferma, posso rendermi conto che le sensazioni e i pensieri spiacevoli non durano per sempre, non equivalgono a me.

A proposito, ancora una volta mi ronza in testa una delle risposte che mi ha dato Carolina, citando nonricordochi: ‘Disegni un drago e poi ti spaventi’…”

Ludmilla S.

ROBERTO M.

“Era da tempo che cercavo un modo per avvicinarmi alla meditazione come primissima esperienza con la curiosità di provare nuovi stati di coscienza e di imparare eventualmente una strategia per migliorare le mie capacità psico-fisiche cercando però di eludere finalità filosofiche, religiose o spirituali – la mindfulness è sembrato proprio l’approccio ideale e, dopo vari incontri di presentazione tra le varie opzioni trovate ho scelto Semplicemente Spazio perché da subito ho percepito in Carolina una persona preparata, che crede e ama le cose che propone e che è riuscita poi, per tutto il corso, a creare un ambiente, una relazione e una comunicazione dove la accoglienza, la serenità e la GENTILEZZA sono sempre stati presenti.
Un corso per nulla accademico, della serie: poche chiacchiere (il giusto) ma molta pratica; nessun fondamentalismo o integralismo ma tanta di libertà di provare, di sentire, sperimentare e di aprirsi a questa nuova esperienza. La perplessità iniziale (mi ero sempre detto: “Ma devo pagare per stare lì seduto a pensare?”) è stata subito fugata dalla varietà e intensità di sensazioni, emozioni, percezioni, pensieri che hanno dato l’apertura a un modo nuovo di vedere e sentire se stessi e la realtà intorno… un modo che solo in rare occasioni – quando siamo felici? – ci accade di provare.

Con la mindfulness ho avuto conferma di diversi concetti e atteggiamenti che pensavo veri, importanti e già miei ma che sempre più spesso dimenticavo: la posizione non giudicante, l’importanza del momento presente, la necessità dell’auto -osservazione e della consapevolezza di sé, l’accettazione della nostra realtà, la bellezza che si può trovare in ogni cosa e in ogni istante … ritrovare tutto questo (e tanto altro ancora!!) in una disciplina così semplice e così accessibile è stato abbastanza coinvolgente. Il ritrovare in tutti i momenti di quotidianità le sensazioni di equilibrio, serenità, concentrazione, rilassamento e armonia evocati o anche solo intuiti nei momenti di pratica mindfulness sono indubbiamente un miglioramento della qualità della vita che mi fa considerare inevitabile adottare l’atteggiamento mindfulness a stile di vita continuo.
Interessanti risultati in così poche settimane: sono molto curioso di vedere cosa porterà la pratica continua della mindfulness.
Ancora un grazie di cuore a Carolina per questo grande momento.”