La gratitudine ti salverà a dicembre
Potrebbe sembrare strano parlare di gratitudine a dicembre perché, come direbbero alcune persone, la gratitudine è più un tema da trattare a novembre, con il giorno del Ringraziamento.
Eppure, ci sono pratiche che valgono ogni giorno. E in particolare questo mese, la gratitudine potrebbe aiutarci a placare il nostro giudice interiore. Già, perché dicembre è tempo di bilanci e una voce un po’ critica dentro di noi rischia prendere il sopravvento, portandoci a notare solo ciò che non è andato come avremmo voluto o che sentiamo mancante nella nostra vita.
E poi, dicembre è anche il tempo del Natale, del Vediamoci tutti e vogliamoci bene! ma anche, per alcuni di noi, del Come mi sento solo e che fatica… La gratitudine, quelle autentica, ci permette di recuperare le energie e un po’ di buon umore senza finzioni, in questo può anche essere uno dei periodi più difficili dell’anno.
Di gratitudine ho parlato ultimamente anche su IoDonna.it e con Anna Pettinelli e Sergio Friscia su RDS.
Cos’è (e cosa non è) la gratitudine
La gratitudine è una disposizione d’animo che presuppone la capacità di apprezzare ciò che di positivo c’è nella nostra vita, anche nei momenti faticosi o difficili. Non è dunque, ed è importante non fare confusione su questo punto, un invito a mettere la testa sotto la sabbia, a fingere che tutto vada bene o, ancor peggio, a negare emozioni dolorose.
Oltre a essere una disposizione d’animo, la gratitudine è anche una pratica. In altre parole, la gratitudine può essere allenata e farlo ci aiuta a contrastare la tendenza a fissarci su ciò che non va, che ci porta a dimenticare che nella nostra vita c’è anche tanto che funziona e abbonda.
Praticare la gratitudine è un antidoto alla sensazione di non essere o di non avere abbastanza, che troppo spesso c’impedisce di godere di ciò che di buono e prezioso c’è nella nostra vita, a partire dalle piccole cose che spesso diamo per scontate.
Per esempio, a volte non ci accorgiamo della fortuna di essere in buona salute sino a quando la salute non viene a mancare. O del privilegio di poter fare due chiacchiere con qualcuno che ci vuole bene, che ci ascolta e non ci giudica. O, ancora, della bellezza di poter assaporare un caffè al risveglio, sapendo che siamo al caldo e al sicuro.
I benefici scientifici della gratitudine
È ormai un dato scientificamente assodato che la gratitudine fa bene all’umore, riduce l’ansia e lo stress e, portandoci a rimuginare meno, migliora la concentrazione e la qualità del sonno.
Vedere il mondo attraverso la lente della gratitudine può influenzare positivamente anche la nostra autostima. Se, per esempio, sei a una festa e ti preoccupi del giudizio degli altri, coltivare la gratitudine può farti accorgere che ci sono persone che hanno davvero piacere di stare con te. Oppure, se devi fare una presentazione importante e sei un po’ teso, la pratica della gratitudine nei confronti di te stesso può farti ricordare tutte le volte in cui, nonostante le tue previsioni più cupe, ce l’hai fatta.
La pratica della gratitudine migliora anche le relazioni con le persone a cui vogliamo bene e, persino, quelle con i colleghi e gli sconosciuti. La capacità di esprimere apprezzamento per gli altri li fa sentire visti e amati e stende le basi per interazioni più positive in futuro. Chi è apprezzato tenderà spontaneamente a ripetere i comportamenti per cui gli hai detto: “Grazie!” e tu, notando tutto questo, tenderai a tua volta a essere più gentile e disponibile. Se provi a dire ai tuoi colleghi o ai vicini quanto li apprezzi – a patto di essere sincero- potresti influenzare positivamente l’atmosfera in ufficio e nel condominio dove vivi.
Infine, sembrerebbe che chi pratica la gratitudine tenda a fare scelte più salutari, come fare attività fisica regolarmente o seguire una dieta bilanciata, forse perché non le vede come un peso, ma come un’opportunità.
Il diario della gratitudine
La pratica della gratitudine è una pratica facile, puoi farla ovunque e in qualunque momento. Devi solo ricordartene, rendendola un’abitudine nella tua vita. A questo proposito, tenere sul comodino un diario della gratitudine su cui scrivere ogni sera tre cose per cui sei grato, potrebbe aiutarti moltissimo.
Ecco le tre direzioni della gratitudine che ti invito a considerare ogni giorno:
La gratitudine verso le cose
Possiamo provare gratitudine per avvenimenti enormi, come la nascita di un figlio, o un nuovo amore. O per oggetti banali o di uso quotidiano, come il sapone per lavarci le mani o gli occhiali che ci permettono di leggere caratteri altrimenti indecifrabili. Possiamo ricordare tutti i benefici che riceviamo dalla presenza di queste cose nella nostra vita, riconoscere che sono dovute al contributo di altre persone e ringraziarle mentalmente per questo, anche se forse non le incontreremo mai.
La gratitudine verso le persone
Possiamo riconoscere tutti i benefici e la gentilezza che abbiamo ricevuto da una persona o da un gruppo di persone. E trovare un modo per comunicare la nostra gratitudine, magari con un messaggio, una telefonata, una sorpresa.
La gratitudine verso noi stessi
A volte ci sfugge, ma anche a noi stessi possiamo essere grati. Pensando all’anno che sta per finire, possiamo ricordare tutte le cose buone che abbiamo fatto per noi, sia nei momenti facili che in quelli difficili. Possiamo anche, e non vuol dire essere arroganti, riconoscere alcune nostre capacità, cose che ci riescono bene o che ci piacciono di noi.
Ascolta le testimonianze sulla gratitudine:
Buona pratica, Caro