Sono tanti i modi in cui possiamo essere gentili con noi stessi, e tanti anche quelli in cui riusciamo a non esserlo affatto. A partire dall’atteggiamento che coltiviamo nei confronti di ciò che sentiamo. Quante volte, per esempio, ci troviamo a giudicarci perché siamo tristi, o arrabbiati, o ansiosi? Quante volte ci vergogniamo per aver detto o fatto qualcosa che giudichiamo inappropriato e ci rimproveriamo con modalità che vanno decisamente oltre al buon senso? Quante volte, per non sentire tutto questo, scegliamo comportamenti che ci danneggiano e che forse danneggiano anche chi ci sta vicino?
La prossima volta che vi sedete a meditare, osservate l’atteggiamento che coltivate quando vi accorgete che la mente è scivolata via. Vi congratulate con voi stessi perché siete tornati al presente o vi rimproverate per esservi distratti? Con che tono interiore vi parlate?
Per avere il coraggio di stare con le cose così come sono, anche quando vorremmo che fossero diverse, servono davvero tonnellate di gentilezza.
Senza gentilezza, è impossible prenderci cura delle parti di noi che non ci piacciono o ci fanno paura.
Senza gentilezza, non andiamo da nessuna parte.