I benefici di camminare
Camminare è un gesto motorio profondamente benefico, perché agisce a più livelli sulla salute di corpo, cervello, cuore e mente. Il cuore batte con più energia, il sangue circola più vigoroso, il respiro si fa più profondo. L’appoggio del piede destro prima e sinistro poi, o viceversa, stimola il cervello e mette in relazione i due emisferi liberando l’intuizione creativa.
Camminando, si crea uno stato mentale in cui si riesce ad andare oltre i pensieri, ad interrompere gli schemi mentali usuali che imprigionano la nostra esperienza. “Cammini di consapevolezza. L’arte della mindfulness on the road”, il libro scritto da Maria Beatrice Toro ed edito da Morellini e Yoga Journal, è per chi ama il cammino e vuole farne un’esperienza di consapevolezza, trasformazione ed evoluzione personale ma anche per chi vuole praticare la mindfulness quotidianamente utilizzando un modo più dinamico.
Meditazione camminata: una pratica, tante occasioni
Per alcune persone, la mindfulness seduta – specialmente all’inizio del proprio percorso come meditanti – è molto faticosa e si può avere la sensazione di non eseguirla bene, perché ci si distrae di continuo. Meditare camminando offre più di un vantaggio: aiuta anche i più distratti a concentrarsi, è dinamico, anti-noia, impegna, fa bene, si può fare praticamente sempre. Ci si può muovere dentro una qualsiasi stanza, per quanto piccola. Si può camminare, praticando, nei metri necessari per raggiungere l’auto, la fermata dell’autobus o il luogo in cui ci si sta recando. Sono tutte occasioni per uscire dalla modalità “pilota automatico distratto” in cui di solito ci muoviamo. Ogni attività che ripetiamo tende, infatti, a essere automatizzata.
Dieci passi per camminare mindful
Un piccolo esercizio pratico per darti un primo assaggio di cosa significa camminare mindful. Puoi provarci, per una decina di minuti, osservando i “dieci passi” che seguono:
1) Parti alzandoti in posizione eretta e stando fermo per qualche istante, sentendo la pressione delle piante dei piedi a terra;
2) Inizia a camminare nella postura per te più comoda facendo oscillare leggermente le braccia o raccogliendole dietro la schiena;
3) Cammina a un ritmo naturale senza modificare eccessivamente la tua andatura, basta rallentare un po’ per consentire a te stesso di entrare in uno stato di assorbimento meditativo del ritmo del cammino;
4) Se sei in casa, scegli un percorso rettilineo e, quando hai fatto una decina di passi, fai una pausa e con consapevolezza scegli un momento per girarti, ponendo attenzione alla complessità di questo pattern di movimento;
5) A ogni passo, segui il sollevamento, l’avanzamento e l’appoggio del piede;
6) Qualsiasi pensiero ti passi per la mente, torna, con gentilezza, alla sensazione di camminare per camminare, senza scopo;
7) Espandi la tua attenzione ai suoni. Lo puoi fare in casa o all’aperto, ascoltando il panorama sonoro in cui sei immerso. Non è importante riconoscere di cosa si tratta (è una voce, è un’automobile, è il rumore interno della deglutizione, ecc.), nota piuttosto i suoni diversi che compongono il panorama e, di tanto in tanto, isolane uno e seguilo finché non scompare. Poi lascia che la tua attenzione sia richiamata da un altro suono;
8) Guardati intorno: nota colori, oggetti e qualsiasi altra cosa vedi, che si tratti di un oggetto davanti a te o un ostacolo da evitare. Anche qui, lascia andare, per quanto puoi, il giudizio, restando sulla percezione. Non e importante se cio che vedi e piacevole o spiacevole, bello o brutto, desiderabile o non desiderabile: salutalo e prosegui nel cammino;
9) Negli ultimi momenti, ritorna alla consapevolezza delle sensazioni fisiche del camminare: la percezione della pianta dei piedi che si poggia al suolo e la cosa piu facile;
10) Prima di uscire dalla meditazione fai nuovamente una pausa e osserva il tuo stato mentale: è uguale a prima? Cosa è cambiato?
(istruzioni pratiche tratte dal libro “Cammini di Consapevolezza. L’arte della Mindfulness on the road”, di Maria Beatrice Toro, Ed. Morellini/Yoga Journal)