Li vedete quei due sopra? Quello grande, il papà, e quello piccolo, Tommaso? Sono “al lavoro” con momenti di ascolto di sé e del respiro, guidati da Lavinia Costantino, durante il primo incontro di Semplicemente Family, il percorso di mindfulness ed espressività artistica per famiglie con bambini 6-11 anni.
Praticare tutti insieme è un modo per vivere la mindfulness in maniera ancora più stimolante, avvicinandola in leggerezza. E visto che sappiamo che avete tanta voglia di provare a casa… stasera prima della nanna Lavinia vi consiglia di:
sdraiarvi accanto al vostro piccolo e giocare liberamente a prendere contatto con il respiro: che rumore fa? come si muove? dove si sente nel corpo? Ascoltatevi a vicenda: come potete vedere è un momento che si trasforma facilmente in una coccola
Appoggiate l’uno la mano sulla pancia dell’altro e, se possibile chiudendo gli occhi e rimanendo in silenzio, sentite cosa accade alla vostra mano quando il vostro compagno respira. Poi, solo se accade in naturalezza, sentite se le vostre mani e le vostre pance si armonizzano le une con le altre. Per qualche istante gustate questa sensazione di ascolto e condivisione: varrà più di tante parole.
Buoni respiri a tutti e arrivederci in Semplicemente Spazio il 24 Febbraio con ASCOLTA IL MIO CUORE, l’incontro tutto dedicato alla scoperta della gentilezza e di come può cambiare le nostre giornate. Vi aspettiamo!
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici. Sono nata in Costa D'Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l'Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l'India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero. Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l'Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una quindicina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava. Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri. Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.