Quante volte ti sei trovato a pensare: “Ah, vorrei avere più tempo da dedicare a quel progetto, a quella persona, a me stesso?”. A me, così tante che ho perso il conto.
Se è vero che talora mi pongo obiettivi irrealistici – sono una sognatrice – nel tempo mi sono accorta che oltre a fattori ovvi come la passione e la determinazione, ciò che conta nel riuscire a fare ciò che amiamo non è tanto il tempo che abbiamo a disposizione, quanto l’uso che ne facciamo. E siccome lo stile di vita di molti di noi che possediamo uno smartphone fornisce possibilità di distrazione pressoché infinite, eccoci a lamentarci che è tutta colpa della tecnologia. Ma è davvero così? Non ne sarei così sicura.
Certo, la tecnologia è la migliore amica della distrazione, ma ti sei mai chiesto come funziona la distrazione, cosa la genera? Se la riposta è “No”, prova a rispondere onestamente a questo due domande.
La prima: quante volte ti distrai, su una scala da 1 a 10 dove 1 è “Mai” e 10 “In continuazione”, quando ti stai dedicando a un’attività che ami moltissimo o che senti di padroneggiare senza troppa fatica?
La seconda: quante volte ti distrai, invece, quando sei di fronte a un compito un po’ noioso o faticoso? Magari senti come una calamita nel braccio, che si ritrova ad essere irrimediabilmente attratto verso il telefonino, mentre la mente ti sibila diabolica: “Dai, cosa vuoi che sia se andiamo su Instagram a vedere se Umberto ha postato nuove stories!”. Oppure, senti l’indice che si agita sul mouse, mentre pensi: “E se dessimo una sbirciatina per vedere i saldi su quel sito così carino?”, o ancora: “Forse dovresti controllare le email, non si sa mai che la comunicazione della vita ti sia arrivata proprio negli ultimi due minuti”. Risuona? Tranquillo, sei in buona compagnia!
lI punto è proprio questo: ogni volta che ci distraiamo, la vera ragione, l’origine di tutto, è una sensazione di disagio.
E allora, se ci accorgiamo di questo meccanismo, quando vediamo che la mente vuol fuggire, potremmo sentire il corpo e fare un respiro, notare se da qualche parte c’è tensione, e rilassarci un po’. Potremmo dirci qualcosa che ci incoraggi, ricordare a noi stessi le nostre qualità e la ragione per cui vale la pena continuare a dedicarci a quello che stiamo facendo. Così, la mente potrebbe iniziare a calmarsi, e noi potremmo essere più liberi: di osservare questo movimento senza cedere all’automatismo, e di continuare a stare là dove davvero vogliamo essere, senza farci sedurre dal potere della distrazione.
Questa settimana, osserva cosa dice la tua mente e dove ti porta quando sei alle prese con la noia o la difficoltà. Respira, e chiediti se davvero vuoi seguirli.