Pratica di Self-Compassion da 10’28”
Non sempre le cose vanno come vorremmo
Benedetta ha un capo difficile. Nonostante dichiari di avere voluto Benedetta nel suo team proprio per le sue doti creative e per il suo spirito d’intraprendenza, di fatto le lascia poca libertà d’azione e tende a voler controllare il suo lavoro.
La mamma di Marta e Lucia si lamenta spesso con le figlie, dando loro delle ingrate e delle egoiste, e pretende che assecondino tutte le sue richieste.
Marco e Andrea stanno insieme da qualche mese. Hanno molto in comune e gli amici li considerano una coppia splendida. Un giorno, Andrea dice a Marco che non è più innamorato.
Antonio e Beatrice sono molto preoccupati per la figlia Flaminia, che passa da una relazione all’altra senza mai fidanzarsi seriamente. Vorrebbero che mettesse la testa a posto e godesse di un matrimonio felice come il loro.
Tutte le situazioni che hai appena letto hanno una caratteristica in comune: possono essere controllate sino a un certo punto. Benedetta può cercare di influenzare l’atteggiamento del suo capo. Ma non può controllarlo. Marta e Lucia possono ricordare alla madre tutte le volte in cui sono state affettuose e presenti, ma non è detto che quest’ultima cambi opinione. Marco può dire ad Andrea quanto lo ama, ricordargli che stanno bene insieme, ma non può forzare i sentimenti di Andrea nei suoi confronti. Antonio e Belinda posso parlare con la figlia e cercare di capire insieme a lei come mai le sue relazioni non durano, ma non possono far sì che si sposi.
L’importanza di riconoscere il limite
Di fronte all’incontrollabile, è normale provare paura, tristezza, rabbia e preoccupazione. Il limite è difficile da accettare, perchè implica accettare la presenza del dolore e dal dolore vorremmo tutti fuggire o, quantomeno, tenerlo il più lontano possibile. Ma il limite esiste, e conviene farci i conti.
Pensieri come “Non è giusto!”, “Come fa a non capire!”, “Ci sarà pure qualcosa che posso fare per cambiare questa situazione!” possono sorgere, spontaneamente, nella mente di ognuno di noi. Io li ho fatti centinaia di volte e sono quasi certa che li abbia fatti anche tu. Ma se diamo loro troppa retta rischiamo di sentirci sempre più frustrati, in balia di emozioni intense e ingestibili.
C’è, per fortuna, un’altra strada. Consiste nel riconoscere il limite, nel prendere atto, con resa completa, del fatto che non c’è medicina, rimedio naturale, strategia psicologica o miracolo che può permetterci di evitare la sofferenza.
È solo accogliendolo che il dolore può fare il suo corso, senza spazzarci via. È solo arrendendoci alla presenza del limite che le emozioni, anche quelle più difficili, possono smettere di bussare impetuosamente alla porta e fare, semplicemente, il loro corso.
Non possiamo controllare tutto, ma possiamo sempre scegliere l’atteggiamento da tenere.