Vedere le cose così come sono
Le cose così come sono sanno essere crudeli, inaspettate, fastidiose, terribili, così tanto che tremano le gambe e i polsi.
Possono venire da dentro: un corpo che tradisce, una mente che non vuole ubbidire, un cuore che palpita e che, per questo, può anche dolere. Tanto.
Ma possono anche venire da fuori, perché gli amici, i famigliari, i colleghi, i capi, gli amori e persino gli sconosciuti sono umani come noi, e come tali deludono e ingannano e sono imperfetti. Nella migliore delle ipotesi.
Prendere atto delle cose così come sono è molto spaventoso. Tutti vorremmo fuggire dal dolore e anche questa inclinazione salvifica appartiene, per fortuna, alle cose così come sono. Dire: “Non mi piace!”, “Non è giusto!”, “Non lo voglio!” è, in parte, pulsione di vita.
Ma non sempre possiamo spostarci, posare il dolore sul comodino mentre ci giriamo dall’altra parte, o spedirlo con un calcio su Marte.
E quando il dolore resta, insistente, a bussare alla porta dell’anima, non si può mettergli il muto, o governarlo a bacchetta.
Voler controllare l’incontrollabile è la nostra illusione più grande. Alla fine ci trova sfiancati, con in mano un pugno di rimpianti, qualche goccia di solitudine e l’amarezza convulsa della disperazione.
L’accettazione che libera
Eppure una soluzione c’è. È la strada più trascurata e si chiama accettazione e vi prego, vi supplico, non confondiamola con rassegnazione.
Accettare vuol dire prendere atto delle cose così come sono ora, e ricordarsi che l’ora non è per sempre.
Significa smettere di combattere con il fuori e con il dentro ed è una scelta di buon senso perché accettare libera.
Quando decidiamo di fare finalmente un po’ la pace con le cose così come sono, possiamo finalmente vederle con più chiarezza e influenzarle con maggior precisione.
Accettare cambia, paradossalmente, anche il modo in cui ci sentiamo, perché resistere alle cose così come sono crea tantissimo stress e smettere di farlo è, di per sé, riposante.
Accettare è liberatorio e rigenera fiducia. Quando accettiamo, possiamo tornare a credere che, indipendentemente dall’esito, in qualche modo ce la caveremo e impareremo qualcosa lungo il percorso.
Le cose così come sono e l’accettazione viste dagli altri
Le parole che hai appena letto fanno parte di un post che ho pubblicato su Instagram. Ecco alcuni commenti che potrebbero interessarti:
Daily work!
Non sono molto brava, temo. Ho fatto un sogno, qualche notte fa, in cui ripetevo come un mantra:”Tutto cambia intorno a me”, ecco, è un periodo in cui questi cambiamenti ineluttabili e irreversibili, anche se sono presenti da tanto e di certo non terminano il loro percorso, fatico ad accettarli, perché provocano tanto dolore, quindi sull’accettazione vado a periodi, Carolina, e questo è un periodo un po’ così, oscuro,..ecco come sto messa sull’accettazione, ma le tue parole sono balsamiche.
Io molto bene, è stato faticoso e anche una bellissima scoperta.
Il mio tallone d’Achille, mollare la presa per me non è così facile come dirlo armonizzare le mie parti interne facendo da pacere é un’arte che sto imparando da poco. Il miglioramento mi sembra di percepirlo da quando ho focalizzato queste parti dentro di me e ho cominciato a non identificarmi più con loro veramente come un genitore che cerca di riportare pace in una disputa tra fratelli.
Come hai detto la cosa più difficile.. ma ci proviamo.
Faticoso, molto anche quando non mi sento accettata per quello che sono, con i miei di limiti e difetti.
Dopo aver accettato tanto dolore accetto le cose così come sono, soprattutto proprio come scrivi tu vedo le cose in movimento. Da molta serenità questa visione.
L’accettazione è uno dei pilastri della mindfulness che ha cambiato il mio modo di stare al mondo.