In questi giorni ho preparato Sopravvivere all’Estate, che puoi già scaricare alla pagina Risorse.
Sopravvivere all’Estate parte dalla considerazione che, se è vero che alcuni sognano l’arrivo di questa stagione come il momento più bello dell’anno, non è così per tutti. Anche l’estate ha le sue pressioni e identificarle per tempo ci aiuta a prenderci cura di noi stessi al meglio.
Ecco qui un approfondimento sulle 5 sfide dell’estate descritte in Sopravvivere all’Estate.
Sfida 1 di 5: Estate e immagine corporea
Lo stress per la cosiddetta “prova costume” è notoriamente diffusissimo, ed è legato a una società che valorizza canoni estetici irraggiungibili per il 99,9% della popolazione mondiale. O forse per tutti, specialmente da quando possiamo – complici i social media e la mancanza di una legge che imponga, come in Norvegia, di segnalare l’eventuale uso di filtri – creare immagini di noi stessi che alterano drasticamente l’apparenza del corpo e, persino, i tratti somatici.
Ricordiamoci che la perfezione non esiste, che è solo un’idea nella nostra testa, e che i canoni di bellezza ideali cambiano nel tempo. Se non ci credi, prova a fare una ricerca online su come l’idea del corpo e del volto “perfetti” siano cambiati nella storia. Potrebbe essere, oltre che divertente, illuminante. Specialmente per i più giovani.
Se ti preoccupi tanto della tua immagine corporea, prova a osservare come ti senti quando coltivi pensieri svalutanti nei confronti del tuo corpo. Chiediti: Questo pensiero mi fa stare bene? È utile? Come sarebbe se mi rivolgessi a me stesso con un tono più gentile? E se mi prendessi cura del corpo che ho, cercando di valorizzarlo invece che disprezzarlo?
La mindfulness può aiutarti a non farti rovinare le giornate da pensieri inutilmente perfezionisti e critici e a essere più gentile con te stesso (per una pratica guidata di self-compassion, vai qui).
Resta che non esistono ricette facili e, se la preoccupazione per la tua apparenza fisica diventa un’ossessione che ti porta verso l’isolamento, o il senso d’inadeguatezza non sembra mai mollare la presa, è bene chiedere aiuto a uno psicoterapeuta.
Infine, se ancora non la conosci, ti consiglio di seguire la cantante Lizzo, paladina della body positivity. Ma attenzione: se ti capita di vedere, su Tik Tok, i balletti della sua hit “About Damn Time”, rischi di rimanerne contagiato. Non dire che non te l’avevo detto.
Sfida 2 di 5: L’estate da single
Se sei single potresti vivere l’arrivo dell’estate con grande entusiasmo: un’occasione per viaggiare, conoscere persone nuove, fare esperienze arricchenti. Ma è anche possibile che questo periodo dell’anno ti spaventi, per l’aumentare dei tempi vuoti e di solitudine. Se così fosse, ti capisco molto bene: sono stata single per tanti anni e non a caso, in Semplicemente Single, dedico un intero capitolo all’argomento.
Spesso si dice che il rimedio al sentirsi soli sia tenersi impegnati e socializzare di più. E se pensare a vacanze di gruppo o in cui dedicarti finalmente a quell’attività che tanto ti appassiona non è una cattiva idea, ti invito a cogliere anche la dimensione della solitudine come momento per riflettere, per ricaricarti, per trascorrere un tempo libero dalle richieste altrui. Se vuoi, puoi leggere un approfondimento nella mia intervista su Vanity Fair. Della mia storia con la solitudine e, più in generale, della solitudine e dei suoi possibili rimedi, ho invece parlato nel Medita con Caro di giugno.
Sfida 3 di 5: Restare a casa e riprendere il tempo per sè stessi
Per le più svariate ragioni, di salute, lavorative o finanziarie, non tutti riescono a partire. Se stai affrontando un periodo difficile, ti auguro di trovare in te stesso le risorse per affrontarlo al meglio.
Se avrai comunque un periodo di vacanza, prova a valorizzarlo, anche senza andare lontano. Hai mai sentito parlare di staycation (da stay at home + vacation), ovvero una vacanza comunque, anche se non puoi partire?
Riscopri il tempo per te stesso e considera attività a basso costo o vicino allo zero. Quanti luoghi hai vicino a casa che durante l’anno ti piacerebbe visitare, ma non ne hai il tempo? Passeggia, va’ in bici, fai trekking, visita quartieri o paesi limitrofi. Fingi di perderti, cucina una ricetta nuova, leggi finalmente quel libro fermo sul comodino da tempo.
La meraviglia, spesso, è sotto o vicina agli occhi. Dobbiamo solo esercitarci a vederla.
Se vuoi meditare, prova con gli audio dei miei libri.
Sfida 4 di 5: Attenzione alla FOMO
Non credo che i social media vadano demonizzati: a saper cercare e selezionare, portano contenuti interessanti e arricchenti. Ma, specialmente d’estate, possono esasperare la FOMO (Fear Of Missing Out) e farci sentire inadeguati.
Potremmo descrivere la FOMO (Fear Of Missing Out) come la paura di essere tagliati fuori, cioè quella sensazione per cui tutti, gli amici, i vicini di casa e persino le persone che a stento conosci, stanno facendo esperienze pazzesche in posti stupendi… tranne te.
Anche se è particolarmente diffusa tra gli adolescenti, tutti possiamo provare la FOMO. È un fatto che il cellulare in questo periodo dell’anno si riempia di foto, video e testi di persone che sembrano cantare tutte in coro “Ciao mamma guarda quanto mi diverto” di Jovanotti. Ma fai attenzione: si tratta di una rappresentazione della realtà distorta, falsata, che tende a non mostrare – e in certi casi addirittura a negare – le normali difficoltà, problemi e fatiche che proviamo tutti, in ogni momento dell’anno.
Se alcuni account che segui ti sembrano particolarmente fastidiosi e ti fanno sentire inadeguato, evita di scrivere insulti a chi li gestisce e assumiti piuttosto la responsabilità di ciò che senti facendo scelte che ti proteggano. Usa il magico strumento dell’unfollow o, se temi che qualcuno si offenda o di dover dare spiegazioni, sappi che esiste anche la possibilità di smettere di vedere i contenuti che posta un amico o un conoscente, senza che questa persona lo sappia. Potrebbe essere anche una scelta temporanea e reversibile, a protezione di eventuali pentimenti.
Sfida 5 di 5: Le vacanze in famiglia, e non solo
L’estate è anche un momento in cui capita di trascorrere più tempo in famiglia. E allora, ti cito subito la frase dello psicologo statunitense Ram Dass che diceva: “Se pensi di essere illuminato, prova a trascorrere una settimana con la tua famiglia”. A me ha sempre fatto sentire più leggera e chissà, forse ha strappato un sorriso anche a te.
In ogni caso… conviene giocare d’anticipo e iniziare a chiederci con quale atteggiamento ci stiamo avvicinando alle vacanze insieme. Ci sono delle difficoltà che puoi già immaginare? Penso per esempio alle aspettative dei genitori anziani, o alle richieste dei figli o del partner e a come tutto questo può e deve essere mediato con l’ascolto anche delle tue esigenze, così da non ritrovarti, a fine vacanza, ancora più stanco di prima.
Scrivi un elenco delle difficoltà possibili, e chiediti come ti piacerebbe gestirle. Per evitare di finire con il dire o fare cose di cui poi potresti pentirti, chiediti anche: come vorrei che fossero i rapporti a conclusione della vacanza e come mi piacerebbe sentirmi?
Sono domande che potresti porti anche se attraversi un momento di crisi di coppia. E se la crisi sembra insuperabile ma c’è ancora voglia di provarci, ti raccomando caldamente una psicoterapia di coppia.
A tutti coloro che condivideranno tempo e spazio con altre persone – anche gli amici vanno in vacanza insieme – ricordo di fare tanta attenzione alle aspettative che nutriamo nei confronti di noi stessi e degli altri. Tieni a mente questo principio: più ci convinciamo che, per stare bene, gli altri debbano comportarsi secondo i nostri desideri o viceversa, più rischiamo di sovraccaricare gli altri e noi stessi di pesi emotivi che ci impediscono di vivere le situazioni con leggerezza.
Ricorda, infine, che anche in vacanza con altre persone prenderti un tempo per te stesso non è un tradimento o un’offesa, ma un modo per ricaricarti che, specialmente per chi è più introverso, è davvero necessario. Concedilo a te stesso e a chi vuoi bene come fosse un bel regalo. Lo è.
Estate, il consiglio per tutti
Che sia la vacanza di un’ora o di una settimana, per vivere bene il tuo tempo ti suggerisco di partire il più possibile dall’ascolto dei tuoi bisogni.
Ultimo ma non meno importante: non dobbiamo sentirci felici per forza, né divertirci per forza, né sentirci leggeri per forza. La salute mentale deriva anche dalla capacità di ascoltare e prenderci cura delle emozioni che proviamo, tutte quante, anche quelle che consideriamo “negative”.
Sopravvivere all’Estate vuole essere un insieme di spunti di riflessione, che possano aiutarti a prenderti cura di te in un periodo dell’anno più complesso di quanto non si creda. Non è una cura per i problemi di salute mentale, per i quali è necessario un supporto clinico di tipo psicoterapeutico ed eventualmente farmacologico. Anche un’integrazione con la mindfulness, come evidenziato dalla ricerca scientifica, può essere molto utile.