“Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.” ~ Odio il Capodanno, firmato Antonio Gramsci, 1 gennaio 1916, Avanti!, edizione torinese, rubrica Sotto la Mole
La frase di Gramsci, che ho letto questa mattina sull’Internazionale e che sento molto vicina non solo al mio modo di intendere la vita, ma anche a quello di tante altre persone con cui ho il privilegio di condividere uno o più pezzi di strada, ha scatenato nella mia mente un libero fluire di associazioni che non posso non raccontarvi.
Mi ha innanzitutto ricordato una famosa citazione del XIV Dalai Lama: “Ogni giorno, quando ti svegli, pensa: quanto sono fortunato di essere vivo, ho una vita umana preziosa, non voglio sprecarla”, ma anche Steve Jobs, quando dice: “Il tuo tempo è limitato, quindi non perderlo a vivere la vita di qualcun altro. Non vivere intrappolato dai dogmi – che vuol dire vivere con i risultati di pensieri di altri. Non lasciare che il rumore delle opinioni altrui soffochi la tua voce interiore e, cosa ancora più importante, abbi il coraggio di seguire il tuo cuore e la tua intuizione”.
Mi è parso poi di rintracciarne gli echi nello status di oggi del mio amico Leonardo Foderaro, che su Facebook regala, condividendo i diplomi dei suoi corsi online più impegnativi del 2014, fra l’MIT e l’Hasso Plattner Institut: “A volte ci lanciamo in avventure che riteniamo troppo difficili per le nostre capacità, e strada facendo impariamo che gli ostacoli più insormontabili in realtà servono solo a dimostrarci che se ci impegniamo abbastanza non solo ridefiniamo il concetto di cosa siamo sicuri di poter fare, ma scopriamo anche nuove passioni che semplicemente non sapevamo ancora di avere. Chiamalo ‘passo più lungo della gamba’, chiamalo ‘cuore oltre l’ostacolo’, chiamalo come ti pare basta che ogni tanto prendi e fai qualcosa che ritieni davvero difficile, almeno per le tue attuali capacità.”
Che a sua volta mi ha fatto venire in mente Roberto Napoletano, che nel suo Memorandum su La Domenica del Sole 24 ORE, parlando di Giovanni De Lisi, 29enne palermitano che con la sua Green Rail produce energia elettrica pulita al passaggio dei treni, conclude: “Se scatta qualcosa dentro di noi, e succede per davvero, nessun problema di fuori potrà più fermarci. Gli italiani che si industriano di cui parlava Modigliani, molto tempo fa, sono ancora tanti per fortuna, un popolo che aspetta solo di potersi riconoscere”.
E le riflessioni del mio amico imprenditore e insegnante di meditazione Niccolò Branca, sul lamentarsi: “Se ci pensiamo bene il lamentarsi prolunga l’effetto di un’azione passata o anticipa quello di un’azione futura, e il presente si riempie di echi che ci impediscono di udire il vero suono dell’istante che stiamo vivendo. È come l’effetto di un loop, una ripetizione continua, da cui è difficile uscire e che genera una propria vibrazione che si ripete all’infinito”.
Allora, per questo momento, per oggi, per domani, per ogni giorno, desidero farvi (e farmi), solo un augurio: quello di essere tutti il più svegli possibile. Svegli rispetto al fatto che non siamo difettosi (se ci pensate bene, quando il Buddha ha raggiunto l’illuminazione non ha certo concluso che la sua vera natura era quella del cretino). E svegli anche rispetto ad un’altra verità fondamentale: che anche quando le circostanze sono difficili, a volte estreme, il cambiamento, quello tangibile, potente, efficace, dilagante, sorprendente oltre ad ogni timore e aspettativa, viene da dentro. Viene cioè da quella possibilità, che abbiamo in ogni momento, di essere attenti, di aprire gli occhi, di stare in ascolto, di guardare oltre alle opinioni comuni, di scegliere consapevolmente e coraggiosamente. Di essere liberi, nei conti con noi stessi e nella nostra missione.
E se questa sera avete voglia di festeggiare, vi auguro una grande ubriacatura. Che sia di vita, di quella più intensa.