Forse qualcuno di voi che ama leggere di mindfulness si sarà accorto che è un po’ che non scrivo sul blog. Nelle ultime settimane il lavoro in Semplicemente Spazio si è intensificato molto, portando incontri e possibilità che non potevo immaginare quando ho aperto nel 2013 e ricordandomi, ancora una volta, che se è vero che non possiamo prevedere il futuro, possiamo sempre – dico sempre, ogni giorno e ogni momento- coltivare un’intenzione. Con effetti sorprendenti che scalzano ogni remora o paura. E che si manifestano con una naturalezza tale da assomigliare spesso a una magia, se si è disposti ad aprire gli occhi per vederla.
Oggi mi vengono in mente le parole dell’alpinista esploratore W.H.Murray:
“Vi è una verità elementare che concerne ogni iniziativa e ogni creazione e l’ignorarla sopprime innumerevoli idee e i più splendidi progetto: non appena ci si impegna in maniera definitiva, anche la Provvidenza si mette in moto. Accadono moltissime cose che ci vengono in aiuto e che non si sarebbero altrimenti verificate. L’intero succedersi di eventi scaturisce da questa decisione, provocando, a nostro favore, ogni sorta di fatti, di incontri, di aiuti concreti che nessun uomo immaginerebbe mai di trovare sulla propria strada”~W.H.Murray, The Scottish Himalayan Expedition
Sì, perché se è vero che ogni momento e ogni giorno sono speciali, e non sappiamo mai davvero con certezza quando iniziano un progetto o un amore – intendo dire che le condizioni che li generano nascono molto prima della loro manifestazione nel presente- oggi per me è un giorno straordinario.
E’ il primo giorno della prima stesura del mio primo libro di mindfulness, che uscirà, edito da Sperling and Kupfer, in un altro giorno, ancora incerto, del 2016.
Oggi è un giorno per fermarsi, riordinare, inquadrare il presente e sentire la pienezza di una possibilità. Per accogliere allo stesso modo ciò che si sa o si crede di sapere, e ciò che non si sa o si crede di non avere ancora conosciuto per davvero. Per lasciarli andare, per un momento, entrambi. E stare, semplicemente, con quello che emerge.
Osservare cosa porta il vento verso un terreno che vuole essere, soprattutto, una condivisione. Di tecnica e di vita, di testa e di cuore. D’altronde, praticare mindfulness serve proprio a questo: unire le nostre menti e i nostri cuori, troppo spesso divisi e inutilmente sofferenti mentre, intorno, tutto è luminoso. E può esserlo anche dentro.
Se avete suggerimenti su cosa vorreste trovare in questa prima stesura, vi ricordo che potete sempre scrivermi a libro@semplicementemindfulness.com
Non potrò che esservene immensamente grata.
You’re so inspiring, Carolina 🙂 Non vedo l’ora di avere il tuo libro tra le mie mani