Era tanto che non conducevo una diretta dalla pagina Facebook, e avevo dimenticato quanto mi fa stare bene interagire con voi! Grazie!
Detto ciò, capisco che forse, ora, i saluti e le ragioni di gratitudine di chi vive a Sassari, Venezia, Tirano e Casalpusterlengo – c’era anche qualcuno connesso dalla Cambogia, l’ho scoperto dopo!- non hanno lo stesso sapore di quando accadono in tempo reale. Per cui, se vuoi andare direttamente alla meditazione guidata, scorri pure sino al minuto 23 e qualcosa.
Mi raccomando però: prima di iniziare trova un luogo tranquillo, dove poter stare in compagnia di te stesso per una decina di minuti, e assicurati di indossare vestiti comodi, che ti permettano di respirare con agio.
Quando hai finito, puoi osservare come ti senti. Se puoi, stai ancora un po’ con te stesso per godere degli effetti benefici della gratitudine. Altrimenti, stiracchiati un pochino, riattiva il corpo piano piano – sei felice di poterlo muovere? – e alzati con calma. C’è qualcuno a cui vuoi dire grazie oggi?
Io ringrazio te per la tua attenzione e, se vuoi proseguire in questa pratica… dai un’occhiata al diario della gratitudine!
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici. Sono nata in Costa D'Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l'Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l'India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero. Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l'Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una quindicina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava. Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri. Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.