Reagire alla delusione, in qualsiasi modo lo facciamo, è cosa comune. Che ci piaccia o meno, la delusione è una compagna così famigliare nelle nostre vite, che sarebbe un po’ naïf pensare di respingerla, o fingere che non esista. Per questo, oggi, ti invito a conoscerla insieme, a partire da questa domanda: come reagisci alla delusione? Magari te lo sei già chiesto, forse hai già un paio di risposte, oppure anche la sola proposta di pensarci ti sorprende, o ti mette a disagio. Qualsiasi sia la tua reazione, osservala, respira, e continua a leggere.
Le reazioni più comuni alle delusioni: quali sono e perché non ti fanno bene
Vivere la delusione in modo passivo: il Mantra del “Non è giusto”
Uno dei modi più comuni con cui spieghiamo a noi stessi e agli altri la delusione consiste nel dire che la vita, semplicemente, è ingiusta. Siamo convinti che dovremmo ottenere più spesso ciò che vogliamo, e quando le nostre aspettative vengono deluse, reagiamo biasimando gli altri e il mondo. E’ quello che potremmo chiamare: il Mantra del “Non è giusto”. Si manifesta in situazioni banali, come un meteo sfavorevole o il ritardo di un treno, così come in contesti lavorativi, amicali e sentimentali. Spesso, dietro alla rabbia e all’invidia, si nasconde il Mantra del “Non è giusto”.
Non sto sostenendo che il sentimento d’ingiustizia non sia utile, anzi è sempre stato il motore di importanti cambiamenti personali, politici e sociali. Sto dicendo che, quando diventa una frase che ripetiamo ossessivamente a noi stessi e agli altri, cambiare è davvero difficile, perché ci mettiamo in una posizione passiva e vittimistica
Evitare di imparare dal presente: il meglio deve ancora arrivare
Altre volte, reagiamo alla delusione imbarcandoci nella ricerca del momento perfetto. Ci raccontiamo che, anche se ora le cose non vanno bene – cioè non si presentano come avevamo sperato o immaginato- arriverà un momento in cui tutto sarà diverso. Un giorno troveremo anche noi l’amore, un giorno finalmente avremo un lavoro in cui saremo pienamente valorizzati, inutile dunque occuparsi troppo del presente. Non sto dicendo che la nostra vita non possa avere anche cambiamenti migliorativi. Ma convincerci che le cose andranno certamente bene o certamente male è un’illusione di controllo, un modo di raccontarci un futuro che non è così prevedibile a volte ci piace pensare.
La ricerca del momento perfetto è una fantasia, un’illusione: trasferiamo desideri e aspettative delusi in un tempo che non è questo. Il rischio è di non vedere le lezioni, e la bellezza, che il presente può offrirci. Visto che gli togliamo valore, non lo guardiamo più. Potremo rilassarci solo quando accadrà questo, essere felici solo a condizione che accada quest’altro. Ci convinciamo che il benessere sia una destinazione, e questo ci impedisce di sentirlo nel presente.
La delusione come karma: quando la rassegnazione ci fa sentire al sicuro
Altre volte, reagiamo alla delusione con un movimento esattamente opposto alla ricerca del momento perfetto: affondiamo nella disperazione e nell’apatia, rinunciamo, ci rassegniamo. Una sorta di buco nero che diventa, paradossalmente, anche un porto sicuro: sperare ci sembra impossibile perché il solo pensiero di un’altra delusione ci appare troppo doloroso. Ho un paziente che, dopo aver vissuto la malattia della madre da ragazzo, e ora quella della moglie, insiste che avere accanto a sé una persona malata è il suo karma, il suo destino, che non c’è nulla da fare, e tanto vale mettersi l’animo in pace. Peccato che non ci dorma la notte.
La delusione come segno che valiamo poco (non è vero)
In certi casi, questa rassegnazione si manifesta nei confronti di noi stessi. Quando le cose non vanno come avevamo immaginato, e magari non ci siamo comportati secondo le nostre aspettative, alcuni di noi iniziano a rimuginare sui possibili, o effettivi, errori commessi: “Se solo avessi fatto questo, o detto quest’altro in un modo diverso, o non l’avessi detto affatto…”. A volte la nostra mente sa essere tremendamente impietosa, criticandoci e rimproverandoci con insistenza crudele e con toni che non riserveremmo nemmeno al nostro peggior nemico. È come se temesse che, senza questo attacco, potremmo esporci di nuovo e soffrire ancora. Non crede nella nostra intelligenza, in quella parte di noi che è integra e saggia e può non solo sopravvivere, ma imparare dagli errori.
Per superare la delusione devi conoscerla
Quando ti trovi alle prese con la delusione, invece che fingere che non ci sia, o cercare di liberartene a tutti i costi, prova a fermarti e a chiederti: Come sto reagendo alla delusione? Magari troverai qualcosa di simile alle situazioni che ho descritto sopra, o forse qualcosa a cui non ho pensato. Non importa. Ciò che conta è iniziare a fermarci e osservare le nostre reazioni, perchè solo così possiamo iniziare a prenderci cura di ciò che sentiamo.
Se ciò che provi è molto intenso, ti invito ad esplorare la self-compassion.
GUARDA TUTTI I CORSI CON CAROLINA O PRENDI UN APPUNTAMENTO ONE TO ONE