ASCOLTA LE STORIE DI GHOSTING
Il form della Fabbrica della Psiche di questo mese chiedeva: Raccontami la tua storia di ghosting, fatto o subito. Nell’audio trovi alcune di queste storie, qui sotto alcuni spunti di riflessione che abbiamo poi esplorato insieme nella parte non registrata dell’incontro.
Cos’è il ghosting
Ghosting, da ghost, inglese, fantasma in italiano: volatizzarsi, sparire all’improvviso senza dare spiegazioni.
Il termine è relativamente nuovo, molto legato al mondo del dating online dove è facile che accada, ma descrive una storia antica. Un tempo si diceva: “È uscito a comprare le sigarette e non lo abbiamo più visto” oppure: “È andata via senza neanche salutare”.
Il ghosting può accadere in amore, così come in amicizia, e la persona che lo fa diventa irraggiungibile: non risponde ai messaggi, men che meno alle email e, se per caso eravate in contatto su un social network, vi blocca o sparisce anche da quello.
Psicologia del ghosting
Chiariamo subito che il ghosting, a meno che non si scelga di farlo perché la nostra fiducia è stata gravemente tradita o ci siamo sentiti in pericolo, è un comportamento vigliacco e immaturo.
Chi fa ghosting, lo fa per evitare il disagio di avere una conversazione difficile, teme la reazione dell’altra persona e così si racconta che, in fondo, non le deve alcuna spiegazione e che, alla fine… capirà.
Eppure, chi il ghosting lo subisce, a meno che non si tratti di una relazione superficiale e senza storia, penso per esempio a quattro righe scambiate su Tinder in assenza di promesse, di solito non prende le cose in maniera così distaccata.
Anzi, addolorato e sconvolto, cerca di dare un senso all’accaduto chiedendosi cosa può mai avere fatto per meritarsi tutto questo, così da evitare di farlo ancora e rischiare di essere nuovamente abbandonato senza spiegazioni.
Ora, ghostati di tutto il mondo, ho una cosa da dirvi: nella stragrande maggioranza dei casi, il ghosting ha molto poco a che fare con voi e tanto con l’altra persona.
Con il suo comportamento, che comprensibilmente fa male, chi vi ha fatto ghosting vi ha fatto, senza volerlo, anche un favore: vi ha mostrato in modo inequivocabile come gestisce le sue emozioni, le vostre e, più in generale, le situazioni difficili.
Avete tutto il diritto di sentirvi addolorati, e di prendervi il tempo per leccarvi le ferite, specialmente se il ghosting è grave, ma davvero volete stare con qualcuno che sa dare così poco?
Quando qualcuno ci mostra chi è, forse conviene crederci e andare oltre…
Uno spunto di riflessione per chi fa ghosting
Quando ghostiamo qualcuno, stiamo innanzitutto ghostando una parte di noi stessi. Stiamo ghostando un’emozione che consideriamo spiacevole, un sentimento faticoso da portare. E così, il ghosting non solo fa male a chi lo subisce, ma anche a chi lo fa, che finisce con il raccontarsi che affrontare le comunicazioni difficili non è possibile.
Nel lungo termine, fare ghosting intacca la capacità comunicativa del ghoster e la sua capacità di gestire le emozioni e le relazioni.
Chi fa ghosting, dunque, non solo contribuisce alla sensazione di una società sfaldata, dove la cura e il rispetto non sembrano più valori primari, ma indebolisce se stesso. Se non riesce a fare altrimenti, dovrebbe prendere in considerazione lavoro su di sé per capire le cause di questo comportamento e fare scelte più salutari innanzitutto per sé stesso.
Ti aspetto a novembre per il prossimo appuntamento della Fabbrica della Psiche, Caro