Il video tratto dalla Fabbrica della Psiche
Perché sono (ancora) single? È una domanda che, prima di incontrare mio marito, mi sono posta più volte e su cui ho avuto modo di riflettere molto durante la stesura di Semplicemente Single.
La verità è che ci sono tante ragioni per cui una persona può essere single anche quando vorrebbe una relazione, che variano dalla pura casualità – l’amore resta una variabile misteriosa e, per certi versi, incontrollabile- a meccanismi di autosabotaggio di cui, spesso, siamo poco consapevoli.
Per la Fabbrica della Psiche di questo mese – la parola di ottobre è: singletudine – ho dunque pensato di condividerne alcune, non con la pretesa che valgano per tutti ma con l’augurio che possano essere uno spunto di riflessione.
1. Non crei le condizioni per incontrare persone nuove
Sembrerà una banalità, ma a volte succede proprio così. Dichiariamo di volere una relazione, ma all’atto pratico non ci impegniamo a incontrare persone nuove. Ci facciamo prendere dalla routine, dal lavoro, dalla palestra, dal solito gruppo di amici e ci diciamo che, in fondo, se l’incontro con la persona giusta deve capitare… capiterà.
È una posizione legittima se abbiamo altre priorità. Magari abbiamo da poco chiuso una relazione e ci serve ancora tempo per elaborare ciò che è successo, oppure è un momento in cui vogliamo o dobbiamo concentrarci sui figli o sulla carriera, o stiamo attraversando un periodo particolarmente difficile e non abbiamo né l’energia né lo spazio mentale per fare dating e va benissimo così.
Ma se è vero che a volte le persone si innamorano dopo essersi incontrate per caso, è anche vero che la vita non sempre assomiglia a certe commedie hollywoodiane e il caso va anche un po’ aiutato. Magari iscrivendosi a un corso di teatro, o di ballo (ma solo se si ha davvero interesse per il teatro o per il ballo, altrimenti diventano piaceri vissuti con affanno), oppure facendosi coraggio e aprendosi finalmente un profilo su una app di dating.
Da single, io sono quella che si è iscritta sia al corso di teatro, scoprendo di essere davvero poco portata per la recitazione, sia a quello di lindy hop, che è stata forse una delle scelte migliori che abbia fatto nella vita per garantirmi sabati sera fenomenali, invece che stare a casa sul divano a guardare Netflix. Non ho incontrato un grande amore ballando a ritmo di musica anni ‘30, ma ne ho certamente beneficiato in termini di agilità e buon umore.
2. Hai paura di soffrire
A volte diciamo di volere una relazione, ma abbiamo paura dell’intimità e di ciò che temiamo possa comportare il sentirci vulnerabili con un altro essere umano. Può accadere a causa di esperienze infantili abbiamo sentito che non potevamo essere davvero noi stessi con chi si prendeva cura di noi e che i nostri bisogni non venivano accolti, e può accadere anche a causa di precedenti relazioni in cui abbiamo sofferto.
Per proteggerci dal rischio di soffrire ancora, mettiamo dei blocchi. Usciamo poco con la scusa che siamo stanchi o abbiamo altro da fare, o diventiamo estremamente selettivi. A volte questa selettività si manifesta con il classico “Non mi piace mai nessuno” senza accorgerci che non permettiamo alle persone di avvicinarsi. Altre volte è un sabotaggio all’incontrario, cioè facciamo entrare nel nostro cuore solo persone che ci fanno sentire al sicuro perché, in realtà, non ci piacciono poi così tanto. Altre volte ancora ci innamoriamo in modo seriale, senza mai riuscire ad andare oltre alla fase dell’innamoramento perché, quando le cose si fanno serie, abbiamo paura di sentirci in trappola o di essere respinti.
3. Ti fissi sulle persone sbagliate
Non sempre le persone da cui siamo attratti sono le persone giuste per noi. A volte, sempre per la nostra storia personale, cerchiamo ciò che ci è famigliare, per esempio partner sfuggenti, o che ci trattano male, invece che relazioni sane. Diamo per scontato che ciò a cui siamo abituati sia la norma o che, in ogni caso, non possiamo avere qualcosa di diverso.
Altre volte abbiamo aspettative irrealistiche e l’asticella decisamente troppo alta. Non perché non ci meritiamo il meglio – ognuno di noi se lo merita- ma il meglio non consiste in una serie di qualità così dettagliata che nessun essere umano potrebbe averle tutte quante insieme.
Attenzione, dunque, a non confondere caratteristiche superficiali, come lo status o l’aspetto fisico, con caratteristiche valoriali, legate al modo di vivere la coppia, la famiglia, il lavoro, il tempo libero, le emozioni… Sono queste ultime, nel lungo termine, a fare la differenza ed è quando queste caratteristiche non si allineano che le relazioni possono diventare disastrose.
4. Hai idee un po’ ingenue sull’amore
In altre parole, sei vittima di una fantasia romantica. Magari ti aspetti che una relazione debba essere libera da conflitti o difficoltà e, quando questi inevitabilmente fanno capolino, getti la spugna perché ti dici che allora non è amore mentre l’amore è esattamente il contrario, è saper stare insieme anche nei momenti di disagio, cercando di capirsi e di crescere individualmente e come coppia.
Oppure credi che l’amore debba nascere per forza con un colpo di fulmine e, quindi, non dai né a te stesso né all’altra persona una chance per conoscervi. C’è un’espressione inglese che amo molto: This person is growing on me, che fa proprio riferimento al fatto che alcune persone crescono nella nostra considerazione con il tempo e che, questo tempo, a volte può avere senso concederlo e concederselo.
Altre volte, poi, facciamo confusione tra infatuazione e amore. Abbiamo così tanta voglia di innamorarci e di credere che abbiamo finalmente incontrato la persona giusta che diventiamo frettolosi nel dichiarare un grande amore quando ancora non si è creata un’intimità reale, che richiede per sua natura conoscenza e tempo. È una posizione pericolosa, che ci può portare a sottovalutare alcuni segnali di pericolo e a prendere decisioni importanti basate sull’impulso del momento. Il rischio di pentirsi e di farsi male è alto.
5. Devi lavorare su di te (non sono gli altri il problema)
Non sto dicendo che devi diventare una persona perfetta, qualsiasi cosa questo voglia dire per te, e solo allora potrai permetterti di cercare una storia sentimentale. Non la penso affatto così anzi, credo che l’amore ci guarisca anche un po’ e che dobbiamo legittimarci a cercarlo. Ma a volte, invece di pensare che siano gli altri a deluderci, dovremmo guardare un po’ noi stessi e chiederci se forse siamo noi ad essere deludenti per gli altri.
Magari andiamo a un primo appuntamento e, invece che dialogare con l’altra persona, pensiamo sia normale parlare solo noi esibendo i nostri successi. È una forma di insicurezza che può risultare molto noiosa. Oppure esageriamo nel condividere informazioni molto personali quando non c’è ancora il grado di intimità necessario per farlo. E l’altra persona finisce con il ritrarsi non perché insensibile, ma perché sente che è troppo, troppo presto. Oppure siamo molto controllanti, o esplodiamo rabbiosamente ogni volta che c’è un conflitto, o non sappiamo dare all’altra persona lo spazio personale che serve in qualsiasi relazione sana, finendo con l’aggrapparci e farla scappare. Per esempio, in una fase iniziale può essere naturale non vedersi tutti i giorni, e pretenderlo dal partner può spaventarlo in un momento in cui i suoi sentimenti sono appena nati.
Lo so, non è facile mettersi in discussione, ma ogni tanto fare un lavoro su noi stessi è l’unico modo per poter vivere la relazione sentimentale che tanto vorremmo.
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