Dichiara pace, di Judith Hill
Dichiara pace con il tuo respiro.
Inspira uomini d’arme e d’attrito, espira edifici interi e stormi di merli dalle ali rosse.
Inspira terroristi ed espira bambini che dormono e campi appena falciati.
Inspira confusione ed espira alberi di acero.
Inspira quanto è caduto ed espira amicizie di tutta una vita ancora intatte.
Dichiara pace con il tuo ascolto: quando senti sirene, prega ad alta voce.
Ricorda quali sono i tuoi strumenti: semi di fiori, spilli da vestiti, fiumi puliti.
Prepara una minestra.
Fai musica, impara come si dice grazie in tre lingue diverse.
Impara a fare la maglia, e fai un cappello.
Pensa al caos come mirtilli che danzano,
immagina il dolore come l’espirazione della bellezza o il gesto del pesce.
Nuota per andare dall’altra parte.
Dichiara pace.
Il mondo non è mai apparso così nuovo e prezioso.
Bevi una tazza di tè e rallegrati.
Agisci come se l’armistizio fosse già arrivato.
Non aspettare un altro minuto.
Dichiara pace, ma non rassegnarti
A volte crediamo che la pace debba venire da fuori. Ci convinciamo che, per trovare un po’ di pace, alcune situazioni o persone dovrebbero cambiare. Vorremmo avere la vita sotto controllo e facciamo di tutto per tenere lontano, o per respingere, ciò che non ci piace.
Altre volte ci convinciamo, invece, che siamo noi il problema. Ci trascuriamo, evitiamo i momenti di solitudine perchè stare in compagnia di noi stessi ci fa paura, ci parliamo con parole e toni che non riserveremmo nemmeno al nostro peggiore nemico. Dimenticandoci, o non avendo mai saputo, che essere vulnerabili non è un segno di debolezza, ma di umanità, ci convinciamo di essere rotti e diventiamo tristi e impazienti.
Esistono, per fortuna, strade che ci aiutano a dichiarare pace, come la mindfulness e la psicoterapia. Attenzione: dichiarare pace non vuol dire rassegnarci, che è il torto più grande che potremmo farci. Dichiarare pace vuol dire smettere di resistere. Avvicinarci finalmente un po’ a noi stessi così come siamo, scoprendo che siamo spesso meglio di ciò che credevamo, e alle cose così come sono, anche quando sono difficili.
Dichiariamo pace quando ci rendiamo disponibili a guardare l’esistenza in tutte le sue sfaccettature e, nonostante la precarietà e le brutture del mondo, scegliamo comunque di continuare a costruire bellezza nelle scelte e nei gesti di ogni giorno.