ASCOLTA, SE VUOI
“Emozionarsi ed essere vivi sono la stessa identica cosa.” Valentina
“Emozione è qualcosa che si prova dentro il corpo, ma che vuole uscire e non sa che strada fare. A volte fa tremare, le gambe, la voce. A tratti ci fa sudare, arrossire, può paralizzare, può confondere. È come un elenco lungo di parole che si hanno in mente, nel cuore, in gola, che si spingono, che vogliamo mettere in ordine, dargli un senso.” Elena
“Emozionarmi è ciò che mi fa davvero sentire viva. Emozionarmi è il sale, è l’ossigeno, è l’energia della mia vita.” Emilia
“Emozionarsi è bellissimo ma fa paura perché di colpo sei nuda, senza difesa.” Cristina
Il form della Fabbrica della Psiche di questo mese chiedeva: Ti va di dirmi cosa vuol dire, per te, emozionarsi?
Emozionarsi è vita, ma può fare paura
La capacità di emozionarci è imprescindibile per sentirci vivi e avere relazioni profonde e genuine con gli altri. Eppure, quando non sappiamo come gestirle, le emozioni possono fare tanta paura.
“Emozionarsi è pericoloso. La gestione delle mie emozioni mi porta via un sacco di energia e non sempre mi riesce.” dice Paola, e Margherita aggiunge: “Emozionarsi per me è bellissimo e allo stesso bruttissimo perché a volte mi faccio trascinare nelle emozioni mie e soprattutto da quelle degli altri”.
“Ora sto cercando di vivere giorno per giorno e ho sincero timore di emozionarmi.” confida Sergio. E Romina: “Mentre penso a cosa mi evoca la parola emozionarsi, la sento vibrare e l’inquietudine e la paura sono le prime ad affiorare.”
“Emozionarsi per me significa Vivere, che siano emozioni positive o dolorose. Mi fanno anche un po’ paura perché non sempre riesco a gestirle, arrivano come un vulcano pronto a eruttare senza avvisarmi e spesso perdo la mia lucidità e autocontrollo.” Marcella
“Emozionarsi per me vuol dire fare emergere la mia vulnerabilità, non mi piace sempre. L’associo, a volte, al provare vergogna, dipende dall’emozione che sto vivendo.” Elisabetta
Le emozioni s’imparano nel contesto in cui si cresce
Il punto è che ognuno di noi impara a gestire le emozioni nel contesto famigliare e culturale in cui cresce, e non tutti siamo cresciuti in atmosfere dove emozionarsi era facile o possibile. Come racconta Ilaria:
“Sono cresciuta in un ambiente nel quale emozionarsi era considerato una cosa infantile. Essere adulti significava non provare emozioni e nel caso fortuito in cui una qualche emozione emergeva non doveva essere mostrata al di fuori. Era però concessa la rabbia ma solo all’interno del nucleo familiare. La conseguenza è stata che ero terrorizzata dalle mie emozioni e soprattutto mi vergognavo di provarne. Mi vergognavo di avere una vita nella quale ci fossero eventi che mi facevano provare emozioni. Restavo interdetta di fronte ad adulti emozionati. Ho sofferto di attacchi di panico. La psicoterapia mi ha aiutata tantissimo, la meditazione mi culla.”
Ma anche Teresa:
“Emozionarsi per me è un atto mindful che ho imparato a fare con la psicoterapia e la meditazione. Ma sono stata una bambina profondamente controllante con le emozioni: fin da piccola mi è stato insegnato che alcune erano positive ed “ok”, altre negative e pertanto provarle e starci dentro mi costavano un profondo disagio e senso di colpa. Grazie alle mie nuove consapevolezze, oggi so che emozionarsi significa stare a contatto con le parti di me più autentiche. È un modo che ho per vivere con profondità ciò che mi accade e di sentirmi viva.”
E qualcun altro:
“L’emozione mi è sempre stata stroncata perché anche quando ero piccola appena ero felice di qualcosa poi avevo mio papà che con una parola me l’ha sempre spenta. Adesso che ho quasi 40 anni mi spaventa emozionarmi perché ho sempre paura che qualcosa o qualcuno me la spiega di nuovo…”
Imparare a gestire le emozioni è possibile a ogni età
Eppure, possiamo imparare a gestire le emozioni un po’ come possiamo imparare qualsiasi altra abilità. Come dice Elena: “Vivere l’emozione come un complice, non come un nemico da combattere”, è possibile.
Il primo passo è fare spazio a ciò che sentiamo, accettarlo come direbbe qualcuno, o non giudicarlo, come direbbe qualcun altro, pensando che quell’emozione non ci debba essere, che dobbiamo liberarcene al più presto o, ancora peggio, che c’è qualcosa che non va con noi perché la stiamo provando o la proviamo spesso.
“Emozionarsi potrebbe essere la bussola che guida la nostra vita, se davvero impariamo ad ascoltare e dare fiducia a tutte le nostre emozioni, anche quelle scomode, anche quelle che non ci piacciono e che molto spesso vorremmo cambiare. A me capita ancora ora di non accettare emozioni scomode. Sto cercando invece ora di sentire e restare.” Lucia
“Emozionarsi è un dono. Mi sono emozionata tanto e sempre nel corso della mia vita, ma non avevo imparato che tutte le emozioni sono preziose. Così le categorizzavo tra buone e cattive. Ho poi fatto un percorso personale e con la mindfulness ho imparato a dare diritto di cittadinanza a tutte le mie emozioni, ad ascoltare quale prezioso dono portano.” Maura
Emozionarsi è un dono
Emozionarsi è davvero un dono, tant’è che, come dice Chiara: “Emozionarsi equivale a vivere, senza emozioni la vita sarebbe bassa e poco entusiasmante”, e Claudia: “Negli ultimi anni le emozioni fanno fatica a trovare spazio, come se fossero senza forza, inaridite. Mi mancano, come l’aria.”
È così tanto un dono che, quando lo capiamo, anche il dolore, per quanto non ricercato e non augurato, può farci sentire vivi:
“…qualche anno fa ho scoperto di essere stata tradita dal mio compagno. Ho provato un dolore grandissimo, è stato bruttissimo, ma proprio mentre soffrivo mi sono resa conto che non provavo una emozione così forte da anni. E oltre al dolore, ho notato che tutte le mie percezioni erano amplificate. Sono stata male, ma mi sono sentita tremendamente viva! L’emozione è senso vitale, è connessione con noi stessi”
E prima di proporvi una meditazione guidata per aiutarci a stare con un’emozione difficile, concludo con le parole di Antonia:
“Cara Carolina, emozionarsi cambia per me col cambiare dell’età. Da bimba mi emozionavo con tante piccole cose tipo il pesce rosso che saliva a mangiare quello che mettevo nella boccia, la mia prima bicicletta, il mio primo traghetto e via così… Da adolescente le prime cotte travolgenti impetuose e purtroppo quasi mai ricambiate…emozioni positive e negative ma potenti. Da adulta l’emozione unica della nascita dei miei figli talmente forte da togliere il fiato. Crescendo di età le emozioni tornano come da bambina: uscire a comprare un gelato da sola passeggiando, uno spettacolo teatrale o un film o un bel libro, una cena con un’amica lontana. Ora anziana mi emoziono per essere ancora me stessa con tanti problemi di salute ma ancora in pista! Le emozioni ora magari sono più frustrazioni ma me le vivo a pieno”.
Meditazione guidata per stare con un’emozione difficile
Puoi ascoltare la meditazione guidata verso la fine dell’audio che trovi all’inizio di questo articolo. Se vuoi, alla pagina Audio del sito trovi altre risorse per stare con le tue emozioni, tratte da “Mente Calma Cuore Aperto”.
… ci vediamo a novembre, per il prossimo appuntamento de La Fabbrica della Psiche. La parola di novembre verrà annunciata il 1 novembre, sia su IG che in Newsletter, insieme al form per dare, se lo vorrai, la tua risposta.
Qui trovi tutte le registrazioni degli incontri.