Non tutte le emozioni sono uguali
Giulia è triste perché suo padre anziano sta poco bene, vorrebbe tanto stargli più vicino ma vivono in due città lontane e questo le crea molta sofferenza. Anche Federico è triste, si sente così da quando si è svegliato stamattina, ma non sa bene dire perché. È come se la tristezza fosse arrivata all’improvviso, senza annunciarsi con ragioni particolari, e gli si fosse appiccicata addosso.
Alberto sta per fare il suo primo lancio in paracadute. Suda e ha il cuore che corre all’impazzata. È comprensibilmente agitatissimo: sa che sta correndo un rischio. Miriam ha la tachicardia e le sembra che il cuore le stia per scoppiare. Si sente intorpidita, le manca l’aria, tutto le appare strano e irreale. È nella discoteca dove è solita recarsi con gli amici nei weekend.
Noemi sta per fare un’audizione per una parte a cui tiene molto e, per questo, è un po’ tesa. Prima di salire sul palco, però, sorride a sé stessa ricordandosi che è brava e che si è preparata molto. Poi, andrà come andrà. Enrico è a casa a studiare per l’esame ma non riesce a concentrarsi: continua a pensare che gli argomenti da preparare sono troppi, che non ce la farà mai e si visualizza, all’esame, mentre il professore lo umilia con domande a cui di certo non saprà rispondere.
Valentina è indispettita con un ragazzo che, in monopattino, le ha appena tagliato la strada mentre attraversava sulle strisce pedonali. Due minuti dopo è al bar a fare colazione con la sua brioche preferita e non ci pensa più. Anche Fernando ha avuto un’esperienza simile stamattina, solo che da allora non ha smesso di rimuginarci pensando a quante gliene avrebbe volute dire e, più in generale, al fatto che le persone sono davvero maleducate e deludenti.
Stefano, accortosi di essere in ritardo a una cena, si sente in imbarazzo ma poi si scusa e non ci pensa più. Paola, anche lei in ritardo a una cena, finisce con il sentirsi a disagio per tutta la sera, immaginando tutte le cose negative che gli altri ospiti possono pensare di lei.
Emozioni chiare, emozioni fangose
Parola di psicoterapeuta e di insegnante di mindfulness. Tutte le emozioni vanno accolte e guardate con attenzione perché è l’unico modo per prendercene cura. Ma non tutte le emozioni sono uguali.
Alcune, che potremmo chiamare emozioni chiare:
- hanno un’origine chiara
- sembrano fornire un messaggio altrettanto chiaro
- sono condivisibili nel senso che molte persone, nella stessa situazione, si sentirebbero in modo simile
- sono proporzionate rispetto a ciò che è accaduto o sta accadendo
- si dissolvono spontaneamente con il passare del tempo
Altre, che potremmo chiamare emozioni fangose – d’altronde, a volte sembra quasi di sprofondarci dentro nostro malgrado:
- non si sa bene da dove arrivino (spoiler: spesso da vicende passate non elaborate)
- di utile sembrano avere ben poco, anzi di solito ci complicano la vita
- sembrano riguardare più noi che gli altri
- hanno spesso un’intensità sproporzionata rispetto all’accaduto
- sembrano volertisi appiccicare addosso anche quando l’unica cosa che vorresti è liberartene…
Per fortuna c’è rimedio! Sull’origine delle emozioni fangose e su come prendercene cura lavoriamo tanto anche nel Programma MBSR.
A presto, Caro