“Le cose più belle nel mondo non si possono né vedere né toccare, si possono solo sentire con il cuore” ~ Helen Keller
Sofia si invia pensieri gentili prima della verifica di matematica, Matteo ha provato ad ascoltare cinque respiri e la voglia di azzuffarsi con il fratellino è passata, Giorgia ha suggerito alla mamma di far passare una signora in coda alla cassa perché aveva comprato solo le uova, Mirko ha praticato il body-scan una sera in cui non riusciva proprio a prendere sonno, Alessia ha chiesto alla mamma di avvertirla quando era passato un minuto perché voleva ascoltare i suoni.
Sofia, Matteo, Giorgia, Mirko e Alessia sono solo alcuni dei bambini con cui pratico mindfulness, nella classe 3°A della Scuola Primaria di Guanzate (Como). Lo chiamiamo Momento Mindfulness, e lo condividiamo insieme due volte alla settimana per quindici minuti.
Quando propongo loro di iniziare la pratica, si percepisce subito un’allegria entusiasmante che brilla nei loro occhi e li colma di interesse e attesa. E quando insieme abbiamo acquietato gli animi, la gioia di chi deve suonare la campana per dare avvio alla pratica è palpabile. Quanta emozione nel vedere un bambino che in una posizione gentile, ma ferma, introduce gli altri all’ascolto dei suoni e del respiro, mentre il resto della classe si lascia guidare!
Il Momento Mindfulness offre l’opportunità di una responsabile e autentica condivisione del momento presente. I bambini sono coinvolti, onesti, parlano delle proprie esperienze, raccontano di aver “fatto la mindfulness” altrove: a casa mentre accarezzavano il cane, in macchina nel traffico con papà, prima della partita di calcio.
I bambini ci ispirano, ci suggeriscono come e quando praticare, ci invitano a momenti di micro-pratica quotidiana: stiracchiati prima di alzarti, assapora il tuo espresso, saluta con un sorriso quando esci di casa, fai un respiro profondo e guarda, ascolta, goditi il momento presente.
Condividere la mindfulness con i bambini è questo: offrire strumenti per entrare in contatto con se stessi, essere consapevoli del mondo esterno ed interno, interrogarsi sulle emozioni e sui pensieri propri e altrui, sentirsi connessi con il mondo, riconoscere l’impatto delle proprie azioni e parole per incontrare la gentilezza.
La nostra maggiore responsabilità come adulti è sostenerli affinché sappiano scegliere, prendere decisioni e percorrere il loro sentiero. I bambini sono come barche in un porto che un giorno decideranno di andare in mare aperto, consapevoli che quel porto, che gli ha offerto riparo e coraggio, potrà di nuovo accoglierli, ma anche ispirarli durante il viaggio. Così, se durante la navigazione scopriranno che la rotta iniziale non è più quella che sentono come propria, potranno cercarne un’altra in cui percepire il loro cuore e una direzione connessa ai loro desideri e alle loro risorse più autentiche.
Praticare mindfulness, da soli o con i bambini, non è una soluzione a tutti i problemi della vita, ma una buona strategia per lavorare con la realtà. Con la pratica possiamo riconoscere insieme ai nostri bimbi che ci sono aspetti della vita che non potremo cambiare, ma possiamo cambiare il modo con cui ne facciamo esperienza perché essere più presenti aiuta tutti, adulti e piccini, a sentirsi capaci, sintonizzati e felici.
Manuela Pini
grazie!sono un’educatrice di scuola dell’infanzia e la mindfullness farebbe bene a me ma anche ai miei piccoli…..a volte ci fermiamo e ci ascoltiamo….parole,emozioni,tensioni,suoni…..bellissimo!
Che bello! Grazie a te Sandra!
grazie, molto interessante!! vorrei saperne di più per offrire e condividere spazi di qualità insieme ai miei bambini…mi ha colpito la ciotola tibetana nella foto di “semplicemente bambini”…
Daniela, mamma, counsellor e operatrice di massaggio sonoro con le ciotole tibetane armoniche
Speriamo di poterci incontrare in Semplicemente Spazio allora!
Non sai quanta gioia mi hai dato Manuela. Sapere che ciò che pensavo fosse un futuro lontano e difficile da realizzare è già tra noi, beh mi riempie di gioia!
Grazie, grazie, grazie!
Francesca